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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0050

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4(5

Le sculture del fregio

di Tito sol suo arco e con Traiano nella guerra contro i Daei
incastrato nel fornice centrale dell'arco di Costantino. Lo tro-
viamo perfino su monete, come sopra un magnifico aureus (fig. 5)
della Collezione Beistegui a Parigi (v). La testa di Massenzio è
irriconoscibile; egli è vestito del « thorax » come i suoi pretoriani.
Costantino aveva gli stessi abiti come nella, presa di Susa (2).

La figura della dea Roma esprime una grande eccitazione ;
finalmente, era venuta l'ora di essere liberata dal tiranno.
« 0 tandem felix civili, Roma, Victoria!» esclama un panegirista.
« Constantinus victoriae licentiam fine proelii terminavit ; gladios
ne in eorum quidem sanguinem distringi passus est quos ad sup-
plicia poscebas » (3). Come suppongono i due suonatori di tuba e
di cornu, egli aveva la destra alzata verso loro nel gesto di comando.
Possiamo quindi ripetere ciò che un panegirista dice di Constan-
tino nella presa di Massilia : « Signum receptui dedisti et victoriam
distulisti ut omnibus tibi liceret ignoscere, ne quid atrocius fa-
cere miles iratus quam clementiae tuae natura pateretur » (4).

Fin qui l'artista ci ha mostrato i grandi fatti d'arme di Co-
stantino conformemente. alle espressioni ARCVM TRIVMPHIS
INSIGNEM e LIBERATOR VRBIS. Sulle due ultime sculture

(!) ■ Babelori, Un notatemi ntédàilloh d'or, in Mélànges Boissier. Paris
1903. pp. 49-55; Maurice, loc. cit., TI, 239. Cfr. voi. Ili, frontispizio con
un aureus di Costantino, sul cui rovescio l'imperatore, coronato dalla Vit-
toria, eleva la personificazione di Costantinopoli che gli è raccomandata
dalla dea Roma (presa per « un soldat » dal Maurice, p. fi2 ; errore acca-
duto anche a qualcuno a proposito della figura del nostro rilievo).

(*) La preziosità dell'elmo e delle armi di Costantino è rilevata dal
panegirista iNazario (IV, 29, n. 5 seg. : 179): » Fulgit nobilis galea et cor-
rusca luce gemmarum divinum verricelli monstrat. Auro clipeus, auro arma
conlucent. 0 quantam vira possides, virtus quae in hoc habitu plus ter-
roris praeieras (inani dei-uri- ! ■.

(3)- Panegyr., XII, 20,2 (305).

(*) Panegyr. VI, 20, 1: 216. Vedi anche Panegyr. TX, 21 ; 208: »... at
.•iste victor... quicquid militum bello superfuit. tibi (Roma) reservavit. Tibi
-enim, Constantine, iam militant, quos exutos annis impiis/(Roma) adversus
hostes barbaros rUrsùs armavit ».
 
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