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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0054

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Le sculture del fregio

impiae! o truces oculi! » (*). Sembra trattarsi ancora della me-
desima statua nelle seguenti parole del XII panegirico : «Merito
igitur tibi, Constantine, et nuper senatus signum dei et parilo
ante Italia scutum et coronam, cuncta aurea, dedicarunt ut con-
scientiae debitum aliqua ex parte relevarent. Debetur enim et
saepe debebitur et divinitati simu lacrimi et virtuti scutum et
corona pietati » (2). Abbiamo già detto che per i romani pagani
l'imperatore era un dio, il numen praescns (3).

Eusebio non ha veduto la statua, perciò non la descrive
particolarmente, come fece p. cs. per il labaro, ma si limita
a dirci che fu eretta sopra una colonna (4) sul più celebre luogo
della città, quale era il foro romano coi rostri, e a rilevarne al-
cuni particolari del lato piuttosto religioso, che per lui erano di
interesse principale. Dalle sue parole emana che i romani dedica-
rono la statua, ma che Costantino loro «impose subito » (aìiixa...
KQoG'vccrzii) di dargli il «segno salutare della croce nella destra»
(tò Gwn'jQiov tov Grai'Qov ffrj^KÌov ini rfj deì-iix e di fregiare
della seguente iscrizione la base della colonna (5) :

HOC SALVTARI SIGNO
VERO FORTITVDINIS INDICIO
CIVITATEM VESTRAM TYRANNIDIS IVGO
INCOLVMEN SERVATAM LIBERAVI
INSVPER S-P-Q-R- IN LIBERTATEM VINDICANS
PRISTINAE AMPLITUDINI ET
SPLENDORI RESTITVI
IMP • CAES ■ FL • CONSTANTINVS MAX • P • F • AVG • (6)

(*) Panegyr., IV, 12,2 seg.: 166. Cfr. Maurice, loc. cit., II, pag. CVII scg.

(2) Panegyr. XII, 25,4: 309. ,

(3) Vedi sopra, pag. 17.

(*) Eusebio adopera retoricamente il plurale arrjlaig, invece di «rrjj/tn.

(5) Sembra che questa .sia la ragione perchè gli archeologi non presta-
rono fede alla notizia di Eusebio. Solo Costantino Maes le dedicò una mono-
grafia col titolo II primo Trofeo della, Croce eretto da Costantino il Grande
nel Foro Romano (Roma 1901), opera in massima parte sbagliata, ma ohe ha
almeno il merito di aver preso la notizia di Eusebio come storicamente vera.

(6) La divisione in righe e l'aggiunta dell'ottava riga sono fatte da me.
Vedi su ciò anche Panvinio in Lauer, Le valais de Latran, 422.
 
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