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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0055

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dell'arco trionfale di Costantino

51

Si capisce di leggieri che, come il « segno della croce », così
pure l'iscrizione era una provocazione continua per i romani pa-
gani che allora formavano la maggioranza della popolazione di
Roma. Quindi nessuna meraviglia che la statua fosse presto di-
strutta, e che per conseguenza, dopo Eusebio, nessuno scrittore
antico ne abbia più parlato. La nostra statuina acquisterebbe
così di valore. Vista la sua piccolezza (essa misura circa 15 cm.),

10 scultore non avrebbe potuto, anche volendo, rappresentare
la croce astata e sormontata dal monogramma di Cristo, come
dobbiamo figurarci tò ffcoTtjQiov xov gtccvoov arj/xsìov: egli si con-
tentò di dare a Costantino una lunga asta e di indicare nel costume

11 paludamento e la corazza col cingulum legato sotto il petto.
In tal guisa lo distinse dai personaggi delle quattro altre colonne,
che sono tutti togati e tutti colla destra tesa, come se facessero
un discorso. Togate sono anche le due statue sedute da ambedue
i lati della tribuna, l'ima collo scettro e il globo, l'altra colla de-
stra distrutta e la sinistra vuota. I rostri sono chiusi da cancelli,
ornati di hermulàe e nel centro interrotti per lasciar visibile la
figura intera dell'oratore.

Delle due interpretazioni della statuina fin qui non osservata,
ciascuna ha qualche cosa in favor suo. Chi preferisce vedervi
Claudio, ha per sè il fatto che la « eolumna palmata » nel 315 si
trovava certamente sui rostri; chi si decide per Costantino, può
appellarsi allo sfregio, al mento imberbe ed alla mancanza delle
palme. Nella prima ipotesi i due vessilli incorniciano l'antenato
col discendente; nella seconda tutte e due le volte Costantino.

Le turbe, salvo rare eccezioni, sono composte di uomini
adulti penulati, parte barbati, parte senza barba. Tre giovani,
con un ragazzo a sinistra e un giovane con un ragazzo a destra
portano sopra la tunica discinta Valicula, una specie di pellerina
munita, come la penula, del cappuccio, visibile nei due ultimi,
rappresentati di profilo. Nei due primi l'artista ha omesso, forse
per dimenticanza, di scolpire i piedi.
 
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