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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0057

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dell'arco trionfale di Costantino

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d'un bastone che va restringendosi verso la fine (') ed è ornato,
nel mezzo, d'una corona d'alloro (fasces laureati).

Nelle quattro piccole tribune la distribuzione del danaro
viene effettuata da tre impiegati del comes sacrarum largitio-
num, ossia del ministero delle finanze, come si direbbe oggidì:
da due togati e da uno in semplice tunica ; il ricevitore è ogni
volta un penulato, rappresentante del popolo. Dei due togati
l'uno tiene un rotolo, ora con due ora con una mano, l'altro un
dittico collo stilo, visibili soltanto in una tribuna, come anche
il rotolo è, per amore di varietà, una volta soppresso. Ciò non
ostante, da un esame comparativo di tutte e quattro le tribune
possiamo dedurre che dappertutto si procede in maniera uguale :
uno dei togati legge il nome del ricevitore dalla lista ufficiale;
l'altro lo registra sul dittico ed un impiegato inferiore, caratte-
rizzato dalla semplice tunica e seduto dietro una cassa ripiena
di monete, versa dalla patella sei monete nel manto che il penu-
lato spiega con ambe le mani. Il popolo riceve dunque la metà
della somma avuta dai senatori.

Il gesto di ricevere il danaro è conforme all'etichetta pre-
vScritta, che ignorava quell'agente del fisco, il quale, invece della
clamide spiegata, stese la mano per ricevere gli aurei da Giuliano
l'Apostata. « Rapere, non accipere scili nt agentes in rebus », esclamò
l'imperatore sdegnato (2), senza badare che l'impiegato messo in
ridicolo era suo e che « rapiebat » per lui.

Il popolo è composto di diciotto adulti e tre ragazzi, anch'essi
vestiti di penula per poter fare il debito gesto di ricevere il dono.
Tre adulti portano cavalcione ciascuno un bambino, forse per
accentuare maggiormente i motivi ad captandam benevolentiam.
La liberalitas ebbe probabilmente luogo nella basilica Iulia,
rappresentata sul rilievo della allocutio.

Molte figure sono rimaste senza piedi, difetto questo che
non può essere cagionato dalla dimenticanza, ma deve ascriverai

(x) Simili fasces trovatisi sulla colonna Aureliana(: Petersen, tav. 11, B).
(*) Amm. Marceli. XVI, 5,9.
 
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