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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Bendinelli, Goffredo: Il mausoleo sotterraneo altrimenti detto basilica di Porta Maggiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0093

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altrimenti detto basilica di Porta Maggiore

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colari. Ciò basta, credo, a fornire un'idea delle difficoltà che non
possono a meno di essere affrontate in uno studio accurato del
monumento, e a dare giustificazione della lentezza con cui a tale
lavoro si procede. Ora io contesto recisamente che si possa già
ritenere, non dico risoluta, ma avviata a una soluzione qualsiasi
la questione della natura del monumento da parte di quanti finora
ne hanno trattato ; e ciò per le ragioni fondamentali di metodo
accennate, come a causa di talune gravi lacune che si riscon-
trano nei saggi pubblicati finora.

L'ipogeo di Porta Maggiore consta tectonicamente di tre
parti distinte : corridoio, atrio ed aula a tre navate. A parte l'in-
teresse limitato, puramente topografico, dello studio del corridoio,
franato e rimasto in grandissima parte ostruito, l'attenzione, non
soltanto dei visitatori in genere, ma degli studiosi specialisti, si
concentra sulla sala basilicale, trascurando completamente lo
studio dell'atrio (1). Ciò davvero non giova all'interezza delle
conclusioni da ricavare.

Di tutti gli studi pubblicati, inoltre, in quasi nessuno si af-
fronta e si cerca di definire esattamente la questione dell'età del-
l'ipogeo e della sua decorazione insieme (2). Con una volubilità
degna di argomento meno serio e importante, si è finora dimostrata
la più grande incertezza nella determinazione dell'epoca : princi-
pio primo secolo dell'Impero, fine primo secolo, secondo secolo

(1) Non è da annoverare tra questi H. M. R. Leopold, il quale dà al-
l'atrio, che non ha in fondo importanza altro che per la residua decorazione
delle pareti e della vòlta, un significato affatto particolare. Egli riconosce
« l'emplacement d'un bénitier » (art. cit., p. 167) nel foro quadrato ci cen-
tro del pavimento ; mentre non occorre uno sforzo di erudizione per iden-
tificarvi Vimpluvium corrispondente all'apertura superiore dell'ampio lu-
cernario (coinpluvium), oggi definitivamente chiuso, e già comunicante con
l'esternò per dare luce agli ambienti sotterranei. Alla decorazione del ve-
stibolo (altrove detto pronao) il Leopold accenna in Mélungts, a p. 174 segg.

(2) E. Gatti (art. cit., p. 39) fissa definitivamente l'origine del monu-
mento ai primi decenni dell'impero; ma gravi dubbii tuttavia sono, a quanto
pare, rimasti, almeno nella datazione degli stucchi.
 
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