Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma (50.1922)

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II mausoleo sotterraneo

(età di Adriano), quarto secolo perfino. Ad un osservatore men che
superficiale non sembrerà davvero secondaria e trascurabile la
questione dell'età; giacché, a seconda dell'attribuzione del miste-
rioso ipogeo aduno o ad un altro secolo, aduno o ad altro cinquan-
tennio, i criterii storico-esegetici debbono considerevolmente mu-
tare. Anche restando, infatti, nello stesso mondo romano, in Roma
stessa, le condizioni generali di vita, di cultura, di influenze esterne
religiose e di altro genere, diversificano abbastanza profondamente
a seconda di ciascuno dei detti periodi.

L'ipogeo, come è noto, si rinvenne assolutamente privo di
documenti epigrafici, utilissimi, se non altro, a risolvere la que-
stione essenziale, dell'età : ma esso è, in compenso, eccezionalmente
ricco di elementi artistici decorativi. A centinaia si contano sulle
pareti e sulle vòlte dell'atrio e della basilica i motivi figurati o
semplicemente ornamentali, eseguiti a stucco e a colori. E poiché
una delle principali funzioni della storia dell'arte è appunto quella
di fissare i criteri cronologici dell'evoluzione artistica, a me sembra
che in nessun altro caso come in questo la storia dell'arte debba
essere chiamata con maggiore sollecitudine a fornir i suoi lumi e a
compiere la sua alta funzione di determinatile e-di epoche, di cor-
renti artistiche e di pensiero. Che se in tanta abbondanza e varietà
di motivi artistici, in una decorazione così vasta ed organica come
quella dell'ipogeo di Porta Maggiore, la storia dell'arte non fosse
in grado di risolvere il problema almeno dell'età, sembrerebbe
allora lecito dubitare della utilità pratica di questa disciplina.

IL

Età dell'Ipogeo.

Due questioni, dunque, dipendenti una dall'altra, rimangono
tuttora aperte nello studio del monumento : la questione dell'età
e quella della sua natura e destinazione. Risolta definitivamente
la prima, sarà certo più agevole che non sia stato finora, procedere