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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Bendinelli, Goffredo: Il mausoleo sotterraneo altrimenti detto basilica di Porta Maggiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0105

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altrimenti detto basilica di Porta Maggiore

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d'Italia, la pittura e F arte decorativa in genere, detta del
II stile. Esso può quindi essere datato con sicurezza al principio
del I secolo dell'Impero, all'apogeo cioè dell'arte augustea.

III.

Natura e destinazione dell'Ipogeo.

Il saggio pubblicato da Franz Cumont nella Reme Archéo-
logique del 1918 intorno all'ipogeo di Porta Maggiore, sembre-
rebbe aver quasi eliminato, colla profonda dottrina che l'ispira,
ogni necessità di ulteriore discussione intorno alla natura di
quello, a giudicare almeno dai larghi consensi che le conclusioni
del Cumont hanno trovato presso studiosi che si sono intratte-
nuti di proposito sull'argomento. È bene tuttavia ricordare che
l'idea del santuario, sviluppata dal Cumont con l'abituale lar-
ghezza di dottrina, era, più che in germe, espressamente dichia-
rata nella relazione del Fornari, il quale appunto ricorreva a
cerimonie ed a culti misteriosi celebrati nel sotterraneo da una
qualche sètta la quale fosse tenuta a sfuggire la luce del sole.
Tale concetto è stato acutamente svolto dal Cumont, là dove
questi attribuisce la costruzione e l'uso del sotterraneo precisa-
mente a una sètta neo-pitagorica (*), e ribadito quindi in un
successivo articolo dello stesso autore nella Rassegna (VArte antica
e moderna, del febbraio 1921.

Non sarebbe difficile ridurre coteste ipotesi ingegnose entro
i loro veri termini e dimostrarne la scarsa consistenza, anzi la
fragilità addirittura, a contatto colla dura realtà, osservando come

(1) Leopold, il quale accetta, del resto, largamente le vedute del Cu-
mont, ritiene « troppo ristretto il terreno dal Cumont prescelto per le sue ri-
cerche » e crede di vedere nella decorazione una fusione delle idee religiose
pitagoriche con quelle orfiche e dionisiache (art. cit., p. 170). 11 suo lavoro,
però, risulta notevolmente influenzato, per quanto riguarda il simbolismo
funerario della decorazione, dal presente studio, già reso, _ come si è detto,
di pubblica ragione sin dall'aprile 1921.
 
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