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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Bendinelli, Goffredo: Il mausoleo sotterraneo altrimenti detto basilica di Porta Maggiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0108

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104

II mausoleo sotterraneo

Sulla vòlta della navata principale attirano, anzitutto lo sguardo
ì riquadri maggiori eentrali in numero di tre, di cui uno distrutto,
tutti di proporzioni uguali fra loro, disposti sull'asse longitudi-
nale della nave. I due riquadri conservati presentano due scene
di ratto, e cioè il ratto di Ganimede, ad opera di Eros (fig. 2), e il
ratto di una Leucippide. Nulla vieta, anzi è molto logico di sup-
porre che una terza scena di ratto fosse rappresentata nel riqua-
dro oggi mancante, che è il più vicino -all'abside, Tra i riquadri
minori è poi riconoscibile Hermes in funzione-di psychopompós
Ora sappiamo che nell'arte classica, e particolarmente nell'arte ro-
mana, le scene di ratto presentano un contenuto simbolico e un'al-
lusione funebre evidentissima, con la figurazione materiale del
passaggio repentino e violento da questa ad altra vita. Così ve-
diamo rappresentati su sarcofagi e su cippi funerari romani il
ratto dì Proserpina, il ratto delle ' Leucippidi, e perfino il ratto
di Elena (2). La stessa regola vale per le urne funebri etnische,
dove a volte ricorrono press'a poco gli stessi soggetti. Il ratto
di Proserpina, rappresentato a colori forse anche in una delle pareti
del Colombario Doria-Pamphyìi (3), è certo in un Colombario di
Ostia (4), insieme con scene mitologiche simili (5Ì. Importa osser-
vare che il Colombario degli Arronzi, oggi distrutto, non doveva
distare più di due o trecento metri' dal nostro monumento.

(*) Mélanges cit., tav. IV, fìg. 1. Il tipo ili Hermes è in fondo quello
stesso che noi vediamo adottato sulle varie repliche del rilievo con Orfeo ed
Euridice. Non si tratta forse che di un abrégé dello stesso motivo, tanto più
che alla figura muliebre ben si confà il tipo di Euridice.

(2) Per il ratto di Proserpina ved. V. Maéchioro, II simbolismo nelle
figura-ioni sepolcrali romane (Napoli, 1909), p. 60 e passim.

(3) E. Samter, art. cit. L'intonaco dipinto è in più parti caduto.

(4) Paschetto, Ostia colonia romana, p. 4fi9 (sepolcro dei Caecilii). La
stessa scena era figurata entro uno dei quadretti dipinti del Sepolcro dei
Nasoni sulla via Flaminia (A. Michaelis, Das Graib der Nasonier in Ardi.
Jahrb. 1910, Beil. 4).

(5) Cfr. medaglione con ratto di Leucippide, in Piranesi, op. cit.,
tav. cit.
 
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