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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Bendinelli, Goffredo: Il mausoleo sotterraneo altrimenti detto basilica di Porta Maggiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0116

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Il mausoleo sotterraneo

sopra sarcofagi romani scolpiti, si vede come fosse particolar-
mente adatta per la decorazione parietale di un monumento fu-
nebre (*) ; così la scena con Achille e il centauro Ghiro ne che ve-
diamo riprodotta nella vòlta centrale, e ripetuta in bassorilievo,
oltre che su sarcofagi, sopra un timpano ornamentale del co-
lombario di Pomponio Ha (2).

Scene di genere; poi, come quelle ritraenti soggetti esotici,
cioè motivi e personaggi africani, non sembrano presentare nes-
sun carattere che ne giustifichi la presenza sopra monumenti di
funebre destinazione, ma a questi non risultano neppure disdice-
voli se l'artista del Colombario Doria-Pamphyli se ne servì introdu-
cendoli nella sua decorazione (3). Anche la scena delle nozze, figu-
rata dentro uno dei riquadri lunghi della vòlta centrale, può avere,
dato l'uso frequente che se ne fa nell'arte funeraria romana, un
contenuto simbolico funebre di non diffìcile interpretazione. Non
si vorrà dubitare, infine, che le svariate figure di Eroti e di Vitto-
rie, sparse a profusione sulle vòlte e sulle pareti dell'ipogeo, pos-
sano rffIla modificare del contenuto funebre della decorazione. Per
le Vittorie specialmente basta ricorrere agli eloquenti raffronti
con il Colombario degli Arrunzì, ripetutamente citato (stucchi
della vòlta), con la camera sepolcrale di Caio Cestio, con il Co-
lombario dipinto di Pomponio Ila e altri simili numerosi.

Pur concedendo, come non si può a meno, una ragionevole
libertà d'iniziativa alla fantasia dell'artista in mezzo a tutta una

(*•) Di simili riscontri monumentali non è stato sinora tenuto conto,
ch'io mi sappia, da nessuno degli esegeti del monumento. Pei sarcofagi
istoriati col mito di Marsia, ved. C. Robert, SarJcophàpeliefs, voi. Ili, p. 2a,
tav. LXIII-LXIX. Lo stesso mito trovavasi ripetuto tra le pitture del Co-
lombario, di cui nori ci rimane che il disegno schematico, citato a pag. 105.

(2) Su questo monumento ved. la più recente illustrazione compiuta
da F. G. Newton, in Papere of Brit. Scliool.at Rome, voi. V (1910), p. 461
segg. Per il motivo impiegato nella decorazione di sarcofagi romani, ved..
C. Robert, Arclmeologische Hermeneutik, Berlino, 1919, p. 212 sg.

(3) Onde sembra essere questa una concessione dell'artista all'indirizzo
e alla moda del tempo (moda dei paesaggi nilotici), dettata dall'arte alessan-
drina.
 
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