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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Calza, Guido: Teorie estetiche degli antichi sulla costruzione delle città
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0134

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Teorie estetiche degli antichi

Paragonando insomma tra loro le piante di varie città di varia
epoca, come ha fatto F. Hawerfield('), si deve constatare che, dove
c'è un piano regolatore, questo è pressoché identico in tutte,
determinato da linee rette e da angoli retti. Le città più antiche,,
come Asshur e Ninive, sono tagliate in due parti da una strada di-
ritta per le processioni religiose, la quale si mantiene anche nelle
città greche del V secolo, eccetto Atene e Sparta che rimasero sem-
pre senza un piano regolatore. Le città costruite dopo Ippodamo
di Mileto, che passa per un innovatore dell'edilizia cittadina, sono
tagliate da una rete regolare di strade intersecantisi ad angoli
retti.

Ora, a parte il fenomeno singolare che il corso dei secoli, il
cammino e la varietà dei popoli, il progresso del viver sociale non
abbiano modificato la pianta di un agglomerali!ento urbano, questa
continuità di tipo e di forma nei centri abitati attraverso i più glo-
riosi periodi della civiltà ellenistica e romana può farci sospettare
che i nostri concetti estetici riguardo ai problemi edilizi o siano
traviati da una ipersensibilità critica ignota agli antichi, o rappre-
sentino un bisogno interamente nuovo dell'età nostra. Anche perchè
proprio quelle esigenze di facile viabilità che accampano contro
gli esteti, i costruttori moderni, dividendo i nuovi centri urbani
in scacchiere regolari, appunto quei bisogni non possono sembrare
le cause predominanti e le uniche giustificazioni della regolarità

(*) The aneieht Town-planning, Oxford, 1913. Lo studio dell'Haver--
field è il primo che sia stato fatto su tale argomento; ma egli, riunendo alcune
piante di città antiche — altre molte se ne potrebbero però aggiungere—, ne
ha fatto uno studio essenzialmente topografico, non preceduto da un esame
delle fonti letterarie. Egualmente per A. Blanchat, Los enceintes romaines
de .la Gaule, Paris 1907. Non so se a lui, ma certo a me, che non conoscevo
ancora il suo lavoro, l'impulso a trattar la questione è.venuto dagli accenni
contenuti nei « Pompeianiches Studien » del Nissen (p. 540 sgg.) e dalla me-
moria di E. Pais. I funài degli Ausonii... « Dalle Guerre Puniche a Cesare
Augusto » I p. 1-31. '

Quanto àd una storia dell'edilizia antica so che vi attende il collega
Dr. Cultrera.
 
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