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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Calza, Guido: Teorie estetiche degli antichi sulla costruzione delle città
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0141

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sullrt costruzione della città

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greche, sia nelle città d'Asia minore che sorgono nel periodo ma-
cedone, se si avverte una maggiore e migliore regolarità di piante,
domina sempre sovrano il concetto dell'offesa e della difesa. La
scelta di un luogo forte per natura e fortificato con arte continua
ad essere il pensiero dominante dei costruttori antichi.

È ben ovvio quindi che si entri nel mondo latino con un certo
scetticismo per esaminare le teorie estetiche sulla città. Così poco
sentita e sviluppata è in genere la critica d'arte presso i romani, che
non meraviglia se essi non solo non costruiscano una estetica della
città ma neppure sviluppino quel poco che tramandano i Greci.

Non c'è quindi da aspettarsi da Vitruvio — giacché l'esame
delle fonti latine va iniziato con lui — una teoria estetica sulla
città che egli considera non molto diversamente da Aristotile,
tacendo del tutto dei precetti ippodamei i quali evidentemente
non erano assurti a dignità di esposizione e di discussione cri-
tica. Prescindendo dal valore estetico del testo vitruviano e tra-
lasciando di riferirci a Vitruvio come a uomo di gusto fine ed
elevato, mi pare si possa ritenere che le teorie ippodamee sareb-
bero state accolte per dovere di trattatista, se non per convin-
zione d'esteta. Ma, in difetto di norme e di concetti precisi che
in Vitruvio mancano, conviene ricercare se vi fosse almeno pre-
parazione e disposizione a percepire il problema del bello nella
totalità dell'edilizia e a studiarne o volerne la soluzione. La sua
definizione dell'architettura contiene indubbiamente gli ele-
menti di cui si compone il problema : « architectura autem constat
ex ordinatione quae graece taxìs dicitur et ex disposinone, liane
autem diatesin vocitant, et euritmia et symmetria et decore et
distributione quae graece oiconomia dicitur» ('). Ora, se la ordi-
natio, la dispositio, Yèuriimia e la symmetria sono leggi che
regolano e rendono bella in se e per sè la singola opera archi-
tettonica, una seconda ed egualmente importante bellezza sta

(!) Vitruvio, libro L cap. II. /
 
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