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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Calza, Guido: Teorie estetiche degli antichi sulla costruzione delle città
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0142

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138

Teorie estetiche degli antichi

nel giusto rapporto delle forme, già perfette di un'opera d'arte,
con gli altri oggetti dell'ambiente circostante o con l'idea che
sono destinati ad esprimere. Se Vitravio in questa sua teoria,
che del resto si ricollega a teorie positive o negative dell'arte egi-
zia e greca, ha ancora sopra tutto in mente la singola opera ar-
chitettonica, ciò che per lui è il clecus di essa non può evidente-
mente ottenersi senza una ben'intesa correlazione con altre opere
architettoniche prossime o contigue. C'è insomma qui il germe
che aveva sviluppato con più efficacia e con maggiore convin-
zione Plotino, che altro è la proporzione, altro è la bellezza, e che
la proporzione stessa trae la sua bellezza da un principio supe-
riore È però soltanto un germe : ed è un germe modesto che
Vitruvio non si occupa nè si preoccupa affatto di sviluppare.
Egli, non solo non ricorda Ippodamo; ma dove parla della forma
della città dimentica di dire che Ve ne sono parecchie, e una teo-
ria sulla costruzione dei centri urbani è perfino dimenticata da
lui in quelle tante digressioni in cui il suo trattato si perde. Ma
se neppure in Vitruvio il problema estetico della città non è stato
posto e forse non si era mai prospettato, esso era in realtà, sia pure
inconsciamente, risolto, Le citazioni che verrò facendo tratte
da una attenta lettura dell'intero trattato, persuaderanno del
mio asserto. Vitruvio dichiara di dedicare il trattato all'impe-
ratore perchè « te non solum de vita communi omnium curam
publicaeque rei constitutione habere sed etiam de opportunitate
publicorum aedificiorum ut civitas per te non solum provinciis
esset aucta veruni etiam ut maiestas imperii publicorum aedi-
ficiorum egregias babent auctoritates » (2). In sostanza Augusto
ha cura che la sede dell'impero abbia il bell'ornamento dei pub-

. (*) Enneadi (ed. Volkmann), I, vi, 1; cfr. Sull'estetica di Plotino, che
merita certo un posto a sè nell'estetica antica, lo studio di E. Vacherot, Hist.
■èritique de VEcole d'Alexandria, 1846-51 : ved. anche Pellizzari, op. cit.,
p. 63 sg.

(2) Vitruvio prefaz. libro I.
 
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