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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Calza, Guido: Teorie estetiche degli antichi sulla costruzione delle città
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0146

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142

Teorie estetiche degli antichi

Vitruvio intende riferirsi all'architettura dei singoli edifici, non-
ai rapporti tra loro.

Tuttavia sarebbe errato negare a Vitruvio, come ai greci
o ai latini in genere, la percezione della bellezza di una città con-
siderata nel suo complesso : se neppure a lui si affaccia il quesito
se una città sia un organismo d'arte, egli ne sente l'estetica:
per lo meno sa valutare le differenze tra le une e le altre, che certo
noi troveremmo avvertite da tutti se possedessimo nella let-
teratura latina quella forma di descrizione estetica che è tanto
in uso ai giorni nostri. Quando egli parla delle strade che risul-
teranno ben tracciate « si exclusi erunt ex angiportis venti pru-
denter », avverte che ciò non avviene a Mitilene « (oppidum) ma-
gnificenter aedificatum et eleganter sed positura non pruden-
ter » (1). In tanta penuria d'indizii, bisogna cogliere le minime
traccie; e questo appellativo di elegante, dato alla città di Miti-
lene deve esprimere appunto quella, eleganza di forma che l'este-
tica moderna richiede. Sia pure eleganza architettonica se non.
di pianta, il contrasto stesso con il mancato rispetto alle esigenze
del clima precisa l'appellativo e dichiara che da parte di Vitruvio,
o da altri da cui qui può dipendere, si è portato sulla città di Mi-
tilene un vero e proprio giudizio estetico. Così, pur non avendolo
mai espresso esplicitamente, egli lo pòrta anche su Alicarnasso
notando «acumen et sollertiam ad aedificia paranda» (2) che
ebbe re Mausolo nello sfruttare mirabilmente la posizione, del
luogo, disponendo la città a guisa di una concavità di teatro e
collocando sapientemente i suoi principali edifici: foro, mau-
soleo e tempio.

Sensibilità artistica dunque non manca certo a Vitruvio (3) ;
ma non c'è in lui, come del resto nei più tra gli antichi, il senso
nè del pittoresco nè del fantastico che è tanta parte nelle mo-

(1) I, il, 3. .

(2) II, 8, 42.

(3) Sull'estetica Vitruviana cfr. la dissertazione di J. A. Jolles, Vi-
truvs Aeathttilr, Freiburg, 1906.
 
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