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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Calza, Guido: Teorie estetiche degli antichi sulla costruzione delle città
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0147

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sulla costruzione della città

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derne teorie estetiche sull'edilizia e che è la nota caratteristica
delle città medievali. Tutto il capitolo in cui Vitruvio parla della
pittura, prima di essere un attacco a fondo contro le esagerazioni
.degli stili parietali allora in uso, è una fiera requisitoria contro
la possibilità che l'arte in genere e la pittura in ispecie sia mai
inventiva pittoresca o fantastica, «pictura imago fiat eius quod
est seu potest esse », e solo quelle cose si posson dipingere che
sono procreate dalla natura (1). Bisogna cioè ripudiare tutte
quelle cose che «nec sunt nec fieri possunt necfuerunt ». « Sepure
gli si deve dare in parte ragione per le aberrazioni a cui aveva
condotto la mania del fantastico, il non accorgersi che il compia-
cimento generale, con cui veniva accolta e ricercata tale specie
di pittura, celava certo un desiderio di rinnovamento artistico
che poi rifiorirà nel Rinascimento, prova che Vitruvio, chiuso
ad una spiegazione filosofica dell'arte, arte non ritiene se non
quella che è imitazione della natura». Questa sua pagina di cri-
tica violenta, in cui il suo stile secco conciso compunto si ria-
nima e acquista anzi una certa verbosità e una logica più sicura,
è uno dei pochi brani del testo vitruviano in cui si sente, dietro
il trattatista severo e pedante, un critico d'arte appassionato e sin-
cero ma che non esce dalla vecchia scuola nò oltrepassa i suoi tempi.

Coneludendo, un vero e proprio senso estetico della città
non appare in Vitruvio : egli, non solo tace di Ippodamo nella
lunga lista degli architetti da lui ricordati, ma sia nella pianta
sia nell'architettura della città non trova una parola per carat-
terizzarla come un organismo artistico considerata nel suo com-
plesso. Essa deve rispondere a concetti di difesa e di salubrità
quanto a collocazione e a forma: per quel che riguarda l'archi-
tettura, sono considerati solo i monumenti publici, e soltanto
come edifici isolati sono essi presentati chiariti e discussi. Per-
fino il foro deve rispondere, nella sua forma, a una considera-
zione pratica, già del resto da tempo sorpassata, che sia atto cioè

(*) VIT, v, 1-2;.cfr., sulla pittura a cui si riferisce Vitruvio, G. Die-
trich, Quncstionum Vitruvianarum specimen, Misniae, 190G.
 
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