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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Calza, Guido: Teorie estetiche degli antichi sulla costruzione delle città
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0149

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sulla costruzione della città

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Potrebbe invece esservi in Quintiliano l'attitudine ad una este-
tica generale dell'architettura, ma nelle sue Institutiones non v'è
rimasto nulla (1). Lo stesso deve dirsi per Plinio che pur esprime
con finezza qualche giudizio su opere d'arte, e che, dopo Vitruvio,
■è il solo trattatista che abbiamo (2).

Ma l'esame delle teorie estetiche sull'edilizia cittadina non sa-
rebbe completo se limitato soltanto ai tecnici e agli storici della
scienza estetica. Occorre infatti completarlo ricercando se vi sia
qualche accenno, sull'argomento, nella letteratura descrittiva
greco-romana (3).

Bisogna dir subito che anche quest'esame non è troppo frut-
tuoso ; perchè, mentre s'avverte spesso una piacevole squisita
sensibilità nelle descrizioni di scene naturali, come, ad esempio,
nella poesia di Teocrito, e per alcune opere d'arte come nei poeti
dell'Antologia dai più antichi ai più recenti, da Leonida Tarantino
fino a Paolo Silenziario, non si riscontrano invece le impressioni
sopra un ambiente architettonico (4).

Così, ben poco ci è rimasto negli storici, geografi, periegeti
che nelle descrizioni di paesi e di città avrebbero dovuto esser
condotti ad esprimere opinioni estetiche generali sull'aspetto
di esse. Ce ne convince un rapido excursus (5).

p. 77) Cicerone descriva gli oggetti d'arte sottratti da Verre che sono tutti
per Ini, pulcherrima o pulcherrime facto. Roma Sillaba sembra già a lui pul-
cherrima atque. amatissima, ciò che non rispondeva certo a realtà; cfr. an-
che, su Cicerone critico d'arte, C. Wunderer, Kunststudien za Cic. Verr. IV,
in Archiv. fùr das Gymnasiahchulw, 1907.

(1) Per le opinioni di Quintiliano e di altri sulle arti figurative cfr.
E. Bertrand, De pictura et sculptura ap'ud veteres rhetores, 1881, e l'intro-
duzione e il commento olle Institutiones di A. Beltrami, 1910.

(2) Su Plinio vedi ciò che ne dice il Pellizzari, op. cit., pp. 87 sgg.
(8) Sulla storia della descrizione nell'antichità classica è da vedere

il libro di P. Friedliinder, Johannes von Gaza, 1912 : anche il Pellizzari, op.
cit., ne ha trattato indipendentemente da lui (p. 10<> sgg.).

(4) P. Vitry, Elude sur les épigrammes de VAnthologie, in Revue Arch.
Ili, 1894, p. 315 sgg.

(5) Tralascio ì massimi poeti: in Omero le descrizioni si limitano aall
casa di Priamo e al palazzo di Alkinoo; e in Virgilio basti ricordare la ma-
niera di descrivere il tempio di Apollo a Cuma, al principio del libro sesto.

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