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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Calza, Guido: Teorie estetiche degli antichi sulla costruzione delle città
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0151

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sulla costruzione della città

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carattere estetico egli porta invece sulla città di Thurii (XII, 11)
rilevando l'apertura di m&ve strade che hanno reso il piano più
regulare. Strabone (V, 8) descrivendo Soma nota che l'edilizia
cittadina dei Romani è differente da quella dei Greci avendo
curato sopratutto le costruzioni a cui i Greci non dettero im-
portanza, strade, acquedotti, cloache. E mentre gli antichi non
si curarono dell'estetica cittadina, Roma imperiale invece ha te-
nuto ad abbellirsi di sontuosi edifici. Flavio Giuseppe descrive
Gerusalemme con molta minuzia, ma ne rileva soltanto il carat-
tere difensivo (').

Tra i periegeti, le descrizioni dell'Acropoli, del periegeta Po-
lemone, hanno carattere di cataloghi (2).

Stazio è assai retorico quando descrive la villa di Sorrento e la
villa di Manlio Vopisco a Tivoli ; e per il nostro argomento nulla
contengono le descrizioni di Plinio sulle sue ville (3).

Si riscontra invece indubbiamente un altro carattere e spirito
descrittivo nei retori, come Aristide che nel discorso (161 d. Cr.)
per il tempio di Cizico fa l'apologia della città (4), della sua posi-
zione e della bellezza dei suoi luoghi (5). Decanta la bellezza del
tempio divenuto, più che i monti vicini, il richiamo dei naviganti;
ed è così grande quanto altrove e altra volta è grande la piazza e i
colonnati intorno al tempio. Ma la descrizione sua di Roma
(Or. XXVI, Keil) vale ben poco : egli non sa che vantarne la smi-
surata grandezza, notando con meraviglia che da nessuna parte si
riesce ad abbracciarla con lo sguardo. Espressione simile per
Roma usano l'africano Fulgenzio, « quam speciosa potest esse
Hierusalem caelestis si sic fulget Roma terrestris ! » (6), e Temi-
stio che dice esser Roma « quasi un mare di bellezza che si sottrae

(1) De Mio Jud. V, 4,5: cfr. Ant. Jud. XV, 11.

(2) Preller, Polemonis fragmenta, frg. 22. Vedi M. Bencker, Anteil
der Periegese an der Kunstschriftstellcrei (Diss. Miinchen 1890).

(3) Su Stazio e Plinio, vedi Friedlander, Johannes von Gaza, p. 60 sgg.
(4~5) PavvyvQixòs èv Kv^ixaiL neot roB vuoti, Or. XXVII (Keil).

(«) Vita Fulgentii, c. 13, n. 27 (Migne, 66-130).
 
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