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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Mancini, Gioacchino: Le statue loricate imperiali
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0165

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Le. statue loricate imperiali

1G1

sativi sopra, con alla sommità un'aquila dalle ali spiegate. .11
barbaro ha lo sguardo sollevato verso di essa.

A destra, alquanto più in alto, è seduta su di un rialzo del
suolo una figura muliebre giovanile, rivolta a sinistra, con una
gamba accavallata sull'altra, in posa ricurva.È vestita di chitone
con maniche, brache e scarpe; indossa un mantello affibiato sulla
spalla sinistra. Un nastro le cinge i capelli che cadono in lunghi
e graziosi boccoli. La mano sinistra, poggiata sulla gamba sinistra,
regge un fodero di spada vuoto ; la destra, sollevata, tiene una
tromba che termina in una testa di drago con le fauci spalancate.
Ai suoi piedi giace, visibile solo nella parte superiore, un'insegna
di guerra barbara che termina in una testa di cinghiale. Dalla
parte opposta, a sinistra, si scorge una figura virile di barbaro
che siede nello stesso atteggiamento della precedente, sulla cui
gamba destra poggia un oggetto che sembra essere un albero di
nave. Dietro il piede destro evvi un altro oggetto di forma ro-
tonda che ha tutto l'aspetto di un tympanon; a sinitra è visibile
un grosso papavero. A sinistra, di questa figura due fanciullini
nudi, accoccolati al suolo, tendono verso l'uomo le piccole brac-
cia. Più indietro si erge un trofeo retto da un palo, con in cima
un elmo rotondo con barbozzali, una lorica ed una tromba ricurva
che termina in una testa di drago dalle fauci aperte. Al di sopra
del trofeo vedesi un'ala piuttosto grande, che non appartiene ad
alcuna figura; forse l'artista ha voluto con essa accennare ad
una Vittoria.

La figura di barbaro che è al centro, già descritta, è evidente-
mente in atto di consegnare o, meglio, restituire l'insegna che regge
al guerriero che gli è dinnanzi. In questa scena devesi riconoscere
una simbolica rappresentanza della restituzione, avvenuta nei
primi mesi dell'a. 20 av. Cr., dei signa romani da parte di
Phraates, re dei Parti, già presi all'esercito di Crasso nella batta-
glia di Carré (a. 53 av. Cr.), dietro la riconsegna di un figlio del
re tenuto in ostaggio dai Romani (Cass. Dio, LUI, 33; LIV, 8).

11.
 
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