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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Mancini, Gioacchino: Le statue loricate imperiali
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0166

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162

Le statue loricate imperiali

II barbaro adunque è un Parto e rappresenta tutto il suo po-
polo, come Mars ultor (*) rappresenta il popolo romano (cfr. Ovid.,
Fast., V, 580 segg.). Il cane beri s'addice a Mars e, simbolo di cu-
stodia, sta ad indicare il luogo ove avviene il fatto, vale a dire
i confini dell'impero (2).

La figura laterale di destra rappresenta la Gallio,, riconoscibile
dagli emblemi dell'insegna (testa di cinghiale) e dalla corta spada
cinta dalla figura sedente (3). Quella di sinistra ha la spada cortis-
sima (gladius hispaniensis) ; la ricca foggia di vestire si addice
a quella dei Celtiberi; inclino a riconoscere in questa-figura la
Hispania. I due barbari stanno lì a ricordare due delle, più stre-
pitose vittorie del regno di Augusto, quella riportata da M. Valerio
Messali a sugli Aquitani nel 27 av. Cr., e quella di M. Agrippa sui"
Celtiberi nel 21 av. Cr.

Sempre ai lati, alquanto più in alto, sono rappresentati Diana.
sul cervo che avanza da destra, ed Apollo sul grifo da sinistra. La
prima, vestita di peplo, ha la faretra sulle spalle; il secondo regge
con la sinistra la cetra e poggia la destra su di un'ala dell'animale
sacro.'

Le due divinità erano protettrici della gens Julia, e nell'anno,
17 av. Cr. furono celebrati in loro onore i ludi secolari, illustrati-
dal famoso carnieri saeculare di Orazio. Secondo l'Amelung (4),
le due figure furono ispirate dalle statue di Skopas e di Timotheos.
che Augusto aveva fatto porre nel tempio di Apollo Palatino.

I1) I signa restituiti dal re Phraates furono dapprima conservati nella
piccola'aedis Martis uìtoris in Capitolici, fatta erigere da Augusto nello stesso
anno 20 av. Cr. (Cass. Dio, LIV, 8, 3; Monum, Ancyr., IV, 5), dedicatali 12
maggio (C. 1. 12, pag. 393). Era di forma rotonda, come mostrano le mo-
nete di quell'anno (Cohen, I, Augustus, n. 189 segg.). Quando, nell'anno 2>
av. Cr., fu compiuto il grande tempio di Marte Ultore nel Foro di Au-
gusto, i signa vi furono trasportati e racchiusi (Monum. Ancyr., V, 42).

(2) Dilthey, Jahrluch des Vt,reins v. Alteri, in Rheirib., LUI, p. 37,
n. 2. _

(3) S. Reinach, Bronzes figurés de la Gaule romaine, p. 158 segg. ; Ber-
trand, Revue archéologique, 1894, I, p. 158 segg.

(4) \V. Amelung, Rom. Mitteilungen, 1900, p. 199 segg.
 
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