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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Mancini, Gioacchino: Le statue loricate imperiali
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0167

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Le staine loricate imperiali

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In basso vedesi coricata Tellus, vestita di chitone e di manto
e coronata di spighe. Il grande cornucopia, che ha posato sulle gi-
nocchia, dimostra quanto la terra fu resa prospera e felice dal sag-
gio governo di Augusto (cf. Horat., od., X, 15,4; epist., I, 12,
27 segg.). I due gemelli che le sono dappresso sono Romolo
e Remo ; stanno forse a rappresentare i simboli dei due mondi
di allora, Vorbis romanus ed il mondo barbarico. Dall'orlo infe-
riore della lorica si staccano gli svolazzi (jiTéQvysg) terminanti
in frange, disposti su due file, coperti in gran parte dal palu-
damento.

Il motivo storico della parte figurata di questa lorica non ha
riscontri: forma un'eccezione tanto più notevole in quanto fa ri-
tenere che l'artista, anziché attenersi ai modelli comunemente se-
guiti, abbia voluto creare un'opera originale. Manca infatti il
gorgoneion, e di emblemi di valore apotropaico non vi sono se non
le due sfingi degli spallacci. Vero è che questa lorica celebra un
pacifico patto, non è preludio di pericolosi combattimenti. La
sua datazione va posta in uno degli anni immediatamente succes-
sivo all'a. 20 av. Cr. in cui avvenne, come si disse, la restituzione
delle insegne romane da parte del re Phraates.

2. Statua di M. Holconitjs Rufus (ved. tav. XII). Questa
statua loricata del Museo Nazionale di Napoli (1) riproduce le
sembianze del valente duumviro e tribuno militare di Pompei,
M. Holconius Rufus, che fu duumvir quinqiiennalis nell'a. 2 av. Cr.
e flamine di Augusto non ancora morto (G. I. L., IV, 1866, 1918).
La lorica ha la forma di quella dell'Augusto di Prima Porta, ma se
ne discosta alquanto nei dettagli. Gli spallacci sono alquanto più
lunghi e rettangolari ; sono decorati da fulmini stilizzati e tenuti
a posto da legacci che passano per due fori praticati nella parte
inferiore e, dopo aver formato due cappi alquanto irregolari, sono

(*) Niccolini, Casa di Pompei, fase. 18; Comptes rendus de St. Peters-
vourg, 1864, p. 126 ; Reinach, Répertoire, II, p. 575, n. 3.
 
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