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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Manna, Belisario: L' epigrafia del cimitero giudaico di via nomentana
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0224

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220 L'epigrafia del cimitero giudaico di via Nomentana

I primi erano quelli che praticavano la religione giudaica in
tutta la sua interezza, mentre i secondisi obbligavano solamente
• ad osservare una parte delle prescrizioni degli ebrei (1).

Questi proseliti, ossia nuovi ascritti alla religione giudaica,
erano così chiamati per distinguerli dagli ebrei nati.

A me sembra dunque che nella nostra epigrafe di Irene si
sia voluto indicare questa qualità, che cioè Irene era una giudea
di nascita « IffÓQasXhìjg : e per meglio spiegare la sua origine,
si dice che tanto il padre quanto la madre erano tali.

Anche dal punto di vista etimologico, a me sembra possa
darsi questa spiegazione, perchè « IffògasXCrrjc » vuol dire
d'Israele, del popolo d'Israele, attributo che non si poteva dare
ad un proselita. E del resto, se-essa fosse stata una proselita, non
c'era bisogno d'indicare il padre e la madre, perchè proseliti si
poteva diventare senza guardare alla discendenza, la quale in
ciò non aveva valore.

Inoltre da questa epigrafe ricaviamo pure che per essere
« iGdqasXiirjg » bastava avere tale il padre o la madre, perchè
ivi come titolo di vanto vi eri detto che essa aveva padre e ma-
dre giudei di nascita.

Questo che ho detto viene confermato dal confronto con
un'altra iscrizione dello stesso cimitero ma latina :

CRESCES SINICERIVS
IVDEVS • PROSELITVS
VIXIT • ANN • XXXV
DORMITIONE ACCE
PIT • MAT • DVL • FLV
SVO • FEC • QVDISPMIHI
DEB • FACERE • Vili • KL
IAN (2) .

(J) Le parole che si trovano nella famosa iscrizione che Irene dedica
alla madre Arista, '( juste legem colenti », possono significare il proselitismo
di giustizia'(ved. Atti Pont. Acc. Rom. Arch., 1881).

(2) Notizie Scavi, 1920, p. 152.
 
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