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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Manna, Belisario: L' epigrafia del cimitero giudaico di via nomentana
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0226

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222

L'epigrafia del cimitero giudaico di via Nomentana



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Queste iscrizioni ci fanno vedere che-la sinagoga in parola era
come tutte le altre 'e non soltanto un gruppo di Giudei. Poiché
la prima iscrizione ci dice avvayoyTjg al^qsmv ; e poi, sia nella
seconda sia nella terza, abbiamo le stesse cariche che riscontriamo
nelle altre sinagoghe, e precisamente l'arcontato.

Varie sono state le opinioni riguardo la sinagoga degli Ebrei.
Lo Schiirer (2) sostiene per esempio che ad essa avrebbero ap-
partenuto quelli la cui coltura è ebraica. Questo però non sem-
bra a me sostenibile, perchè in fatto di .religioni non si poteva
are una distinzióne per quelli più colti, sia pure nella medesima
religione. 5temmeno si può accettare l'opinione del Mailer il quale
sostiene che trattasi d'una sinagoga composta da Giudei parlanti
l'ebraico (3). E ciò per due ragioni: la prima che, se avessero par-
lato l'ebraico, troveremmo nelle loro epigrafie tale lingua (*) (che
qualche volta, sia pure assai di rado, è usata, dagli Ebrei della
SiccGttoqó.) mentre tutte e tre quelle che conosciamo sono in
greco, e soltanto una di esse ha un rigo in ebraico ; in secondo luogo,
non si poteva fare una distinzione in fatto di religione per quelli
che parlavano una lingua,"quando poi essa non era awatto usata
in Roma e il conoscerla sarebbe stata semplice coltura. È molto
meglio pensare che questa sinagoga avesse per caratteristica qual-
che cosa di più sostanziale, e il nome stesso lo deve indicare:

(>) Miiller, loc. cit., p. 108.
(a) Geschichte.

(3) Svolgimento, loc. cit.

(4) Schuster. Les Joitifs, T, p. 415, n. 8, dice che il nome di Ebrei non
designa solamente quelli che parlavano ebraico.
 
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