Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

DOI Artikel:
Note bibliographiche
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0237

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
Note Mhliografiche

233

tiales del primo agosto, il natalis Dianae del 13 e i Vinalia rustica
del 18 dello stesso mese, e, più particolarmente, nella scena dei ludi
Martiales si dovrebbe riconoscere una rappresentazione simbolica
della prima celebrazione di questa festa avvenuta il primo agosto
dell'anno 2 av. Cr., allorché ebbe luogo la dedica del tempio di
Marte Ultore. In questa scena dovrebbe ritenersi pressoché certa
P identificazione con Augusto, con Lucio e con Caio Cesare, di tre
delle figure puerili, e probabile quella con Agrippa Postumo e con
Tiberio di altre due. Se tutto.ciò fosse dimostrato, è indiscutibile
che questo affresco, anche per la possibilità di'datazione così pre-
cisa, offrirebbe uno dei documenti più interessanti non solo per lo
studio dei ludi e per quello della tecnica della, pittura, ma per l'ar-
cheologia e per la storia religiosa in genere. Ma noi, pur lasciando
agli archeologi il giudizio definitivo, non possiamo a meno di
esprimere il dubbio più assillante che si erge, contro tutta l'im-
palcatura di questo capitolo : come e perchè in questo fregio, an-
ziché feste effettive di fanciulli, deve scorgersi un travestimento
spirituale di grandi feste dello Stato?

Assai suggestiva è la spiegazione che nel 5° capitolo (già pub-
blicato nella « Revue de philologie » 1920) il Piganiol dà della frec-
cia che Aceste, nel V libro dell'Eneide, lancia in cielo durante i
giuochi in onore di Anchiso e che, di tra il terrore mistico degli
astanti, si perde in cielo come una cometa. Quella freccia annuncie-
rebbe l'apoteosi stessa di Enea, e in questa apoteosi si dovrebbe
vedere una modificazione della leggenda primitiva, secondo la
quale Enea sarebbe scomparso nelle acque del fiume Xumicio, e
questa * modificazione andrebbe, a sua volta, messa in rapporto
con la trasformazione «he le concezioni romane della vita futura
subirono sotto le influenze orientali.

Nel capitolo VI (già anche esso pubblicato nella « Rev. des ét. •
ano. » 1920) l'A. interpreta l'enigmatica parola trincos (che si trova
più volte nella iscrizione di Sardi pubblicata da Keil e v. Premer-
steinnei «Denkschr. d. Wien, Ah», 1908, LITI, 2, p. 16 = Dessau9340)
come designatrice di una categoria speciale di gladiatori, e propone
sostituire lo stesso vocabolo trincos o Iririquus alla parola jìrinceps
della lin. B6 della iscrizione di Siviglia (Dessau 5163) attinente,
come è noto, allo stesso argomento della iscrizione di Sardi ; e, con-
frontando i due tosti, si convince che i trinci fossero gladiatori, che,
 
Annotationen