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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0240

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236

Note bibliografiche

resoconto, non diminuiscono in nessun modo l'ammirazione che noi
sentiamo per chi, come il nostro scrittore, sa interpretare monu-
menti figurati e decifrare e integrare testi epigrafici, e disserta di
liturgia cristiana con la stessa padronanza con cui tratta di culti
etruschi, ellenici e latini, e sa ricordarsi, mentre descrive le danze
dei Luperci o degli Arvali, di quelle dei Monumbo e dei Tangkuls
dell'Assam, ed è sempre all'erta per trarre dalle sue indagini spi-
ragli di luce su campi affini e non affini, dalle letterature classiche
alla glottologia romanza, dalla storia della pittura antica a quella
del diritto pubblico romano.

Giuseppe Cardinali.

Salomon Reinach, Répertoire de peintures grecques d romaines,
Parigi, Leroux, 1922, pp. 427, 8°, con 2720 incisioni (Frs. 45).

Con profondo compiacimento gli storici dell'arte antica e
quanti hanno il culto delle classiche antichità apprenderanno, od
hanno già appreso, la notizia della pubblicazione testò avvenuta
dell'ultimo dei Répèrtoires di Salomon Reinach, quello cioè da tanto
tempo atteso e desiderato, relativo alla pittura antica. Tessere le
lodi generiche di codesta opera, della sua utilità per gli studiosi,
della sua praticità di consultazione e simili, sembrerebbe a noi im-
presa del tutto fuori luogo, giacché la diffusione larghissima dei
repertori scientifici del Reinach è per sè sola la miglior lode e il
più esplicito riconoscimento della importanza e utilità pratica
dell'opera.

Sorvolando per le dette ragioni sul tema delle laudi apologe-
tiche, ci sembra di poter entrare senz'altro nel merito del volume re-
cente e dei suoi dettagli. Le osservazioni critiche suggeriteci da un
primo esame del libro nulla varrebbero, nò d'altra parte potrebbero
detrarre al merito. dell'Autore. I\Tòi intendiamo soltanto esaminare
taluni dei criteri che hanno guidato il Reinach nella compilazione
del suo complesso lavoro. La breve prefazione, infatti, messa dal
Reinach in testa al libro non illumina a sufficienza lo studioso
sui criteri di compilazione e su talune più o meno volute lacune'.

Perchè lo studioso non si stupisca delle lacune, l'autore in-
comincia coll'avvertire di aver'escluso dalla sua raccolta le pitture
 
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