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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0241

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Noie bibliografiche

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etnische (eccettuato il sarcofago delle Amazzoni a Corneto Tarqui-
nia), le pitture cristiane (salvo taluni soggetti ritenuti profani),
le pitture su vetro, le miniature di antichi manoscritti e simili.

Il Reinach ha cioè inteso di dare una raccolta di pitture greche
e romane propriamente dette, adottando criteri restrittivi appros-
simativi, come non si può a meno in imprese di così vasta lena.
Conveniamo che quanto rimane possa bene costituire materia per
un altro grosso volume.

Egli ha nondimeno accolte nel suo volume recente le pitture
di arte cretese e micenea, cosa certo non isgradita agli studiosi,
sebbene la raccolta non risulti completa, e vi accoglie inoltre la
serie ben più vasta e quasi direi ingombrante dei mosaici ellenistici
e romani. Utile, sotto un certo aspetto, e indispensabile anzi la serie
dei mosaici antichi per un esame e un giudizio complessivo sulla
pittura antica; ma a noi sembra che anche in un repertorio gene-
rale i mosaici, così per la loro particolare tecnica, come per la loro
destinazione, avrebbero potuto far parte di un capitolo se non di
un volume separato. Da una tale esclusione avrebbe guadagnato
l'aspetto generale dell'opera. La quale in troppi casi, per accogliere
tanta materia, ha il difetto di offrirci dei disegni in zinchi di formato
così ridotto da restare inservibili. Xon è certamente pratico nè
vantaggioso ridurre un pavimento a mosaico, delle dimensioni
e dell'importanza di quello celebre di Palestrina (p. 374), a propor-
zioni tali da renderlo quasi irriconoscibile, e dedicare d'altra parte
due intere pagine (308 e seg.) al mosaico di Lorium al Museo Vati-
cano : opera musiva di qualche importanza per la storia del
teatro, ma « d'un travail grossier », come riconosce lo stesso Reinach.
Anche la filza dei ritratti funerari del Fayoum (p. 337 segg.), a
disegno lineare, è per certi dettagli tutt'altro che di un bell'ef-
fetto...

Ma di un maggior interesse può essere il sapere quali siano stati
i criteri adottati nell'ordinamento di così vasto materiale. Rifa-
cendoci dai repertori precedenti, due erano le vie che nel caso pre-
sente il Reinach poteva tenere : quella della divisione per soggetti,
adottata nei repertori della statuaria, e l'altra, più moderna,
della divisione topografica, già adottata per i repertori dei rilievi.
L'A. ha preferito di attenersi alla prima. Di maniera che ci sfilano
sotto gli occhi anzitutto le pitture con soggetti relativi a Zeus
 
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