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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Cenno necrologico
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0243

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FELICE GROSSI GONDI S. J.

Annunciamo, con vivo e profondo dolore, la morte del P. Fe-
lice Grossi Gondi della C. d. G. avvenuta in Roma, venerdì santo,
23 marzo 1923, dopo una inesorabile malattia che da lungo tempo
insidiava la sua esistenza. Era professore di archeologia nella Uni-
versità Gregoriana e socio effettivo della Pontificia Accademia
Romana di archeologia e di altri insigni Istituti. -

Fino dal 1898 fu collaboratore del nostro Bullettinó,per il quale
scrisse parecchi articoli pregevolissimi, fra i quali ricorderemo quello
riguardante le ville ed altre antichità nel tuscolano ; le ricerche
topografiche al X miglio della via Latina; le fistole acquarie lette-
rate; una singolare rappresentanza mitologica sincretistica del culto
romano e alcune lettere inedite di Bartolomeo Borghesi. Oltre gli
articoli editi nel nostro Bulletlino e in altri periodici scientifici,
e l'articolo Comites inserito nel Dizionario epigrafico di E. De Rug-
giero, rammenteremo, fra le sue pubblicazioni di maggior mole,
« le ville Tuscolane nell'epoca classica e dopo il rinascimento » ;
« la villa dei Quintilii e la villa di Mondragone » (Roma 1901); « il
Tuscolano nell'età classica » (Roma 1908); «la dormiiio B. Marine»
(Roma 1910); « sulle soglie dell'arte » (Roma 1912) ; « S. Fabiano
papa e martire dopo le scoperte sull'Appia» (Roma 1916); « Prin-
cipi.e problemi di critica agiografica» (Roma 1919); «i monu-
menti cristiani dei primi secoli : 1°) trattato di epigrafia cristiana
latina e greca del mondo occidentale (Roma 1920) ; 2°) i monu-
menti iconografici ed architettonici: pittura, scultura; cimiteri;
basiliche (Roma 1923) ».

Le opere del Grossi-Gondi di cui abbiamo dato soltanto l'elenco,
pregevoli per larga dottrina e per buona critica, gli assegnano un
posto notevole fra i migliori archeologi del nostro paese. Ma la pro-
fonda dottrina della mente si univa in lui ad una grande bontà di
cuore; e questa qualità—che purtroppo oggi va scomparendo —
rende ancor più dolorosa e sensibile la fine immatura del chiaro
archeologo.

Per la Direzione

Luigi Cantarelli.
 
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