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V I T A
OMENI CO FONTANA
Da Milì Architetto.
OMENICO Fontana fìi Architetto molto cele-
bre per T erezzione degli Obelischj , onde ac-
qui Ito lì! eterna fama ; perciocché la novità , e
la difficoltà di tale impresa, dopo mille , e du-
cento anni , senza esfempio, ed infegnamento,
e dagli Egizj steiTi autori di sì stupende inoli
riputata grandissìma , faceva trepidare li mo-
derni Architetti , ed aveva ritardato la ma°-ni-
ficenza de' Sommi Pontefici in farle risòrgere
dalle rovine di Roma. Per la qual cagione ab-
biamo eletto di scrivere la vita di questo Artefice nella memoria di
sì illustre impresa , seguitando per la maggior parte gii stessi scritti
di Domenico, che di tali erezzioni, e dell'altre su e opere pubblicò di-
ligentissìmi commentar) con le figure, dissondendoci néil' apparato, e
nella machinazione con penfiero , che la novità # e la grandezza del-
l'opera debba apportare diletto alla narrazione, e gloria all'arte.
La patria di Domenico fù una piccola terra del Lago di Como chia-
mata Milì , dov'egli nacque l'anno 1543., e perche da quella par-
te di Lombardia, e di luoghi vicini, molti gìovini concorrono à Ro-
ma à lavorare nelle fabriche , egli vi lì condusse neli' età di venti
anni, trovandovi Giovanni Fontana suo fratello maggiore, che atten-
deva all'Architettura , Si che avendo qualche principio di Geometria,
s'incarnino anch' egli nelle regole dell'Architettura , studiando le co-
se di Michel xAngelo , e disegnando gli edificj antichi , e moderni, che
sono in Roma. Divenuto Architetto del Cardinal Montaito sece (a
pianta, e cominciò la gran Cappella del Presepio in Santa Maria
Maggiore , e '1 palazzctto del giardino verso la medesima Baulica .
Aveva Montaito con l'animo suo grande dato principio à quei!'ope-
re, e mostrato le forze supericri alla fortuna di povero Cardinale ;
e perciò il Papa, ch'era Gregorio XIÌÌ. gli tolse il piatto ( così chia-
mano in Roma il sussìdio (olito darsi à Cardinali poveri. J Per sa qual
cagione intermettendoli le spele delie fabriche , Domenico me rio dal
desideno dell'arte, e dall'amore insieme , che portava al Cardinale suo
benesattore , si lasciò tirare da un pensiero generoso , eh' a lui riùscì
sortunatissìmo . Avendo egli de'denari guadagnati in R o m ( 1 m a nduti
asa patria mille seudi, determinò spenderii , per non abbandonare a'f*
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