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https://doi.org/10.11588/diglit.11366#0210
i72 DOMENICO
spesifo gli avvenimenti diverti* dall' umano consiglio , Domenico s9 in-
fastidì subito di quei primi rudimenti , t tirato da forza contraria
fuggiva le scuoie , ese n5 andava à disegnare ingannando il padre , il
quale per lo cattivo esito delii due figliuoli viveva sollecito , e do-
lente . Providde nondimeno il Cielo à quanto non era sufficiente la
paterna cura , perche il maggiore figliuolo , che doveva essere Pit-
tore , si diede alle lettere , e Domenico lasciando i libri , attese a di-
pingere r onde il padre ebbe solamente à condannare se stesfo della ele-
zione , e rallegrarti* insieme della riuseita loro . Succedette dunque Do-
menico al fratello nella Pittura sotto la disciplina di Dionisia
Fiammingo r era questi poco amorevole al nome de5 Carracci ,
sdegnato , che li giovini dalla sua trapasiassero alla loro scuola ,
come di Guido , e dell' Albano particolarmente era succeduto *
Avendolo però costui un giorno trovato à copiare alcuni di'-
segni de1 Carracci , quasi non facesse (rima de' suoi , s' adirò tanta
contro di lui , che presa occasione da un quadretto di rame caduto
a terra inavedutamente 3 corse a batterlo con* furia , e gii feri la
tetta cacciandolo di casa . Frà'l dolore , e la tema non ardiva U
giovinetto comparire avanti il padre > ed aseostosi nel palco della
sua casa vi dimorò tutta la notte 3 e parte del seguente giorno
sin tanto , che udendo i lamenti de' suoi per non sapenie nuova ,
egli all'ora uscì fuori col capo insanguinato 9 e mostrando le per-
cosie , arfermò fe solo da Carracci volere apprendere la pittura.
Ed al certo , che non senza compassione raccontava Domenico l*
avvenimento 3 e '1 modo amorevole , col quale poi alle preghiere
di suo padre Agostino Carracci Io pigliò per mano , e lo condus-
se alla scuola di Ludovico , acquistando altrettanto ì9 amore di
queslo maeitro , quanto dell'altro era (tato 1* odio , e lo {degno .
Non si francava egli per assìduità per tempo , e per fatica in far-
li erudito , e contrafaceva non solo ogni linea del maeltro , mà
riulci vagli 1' imitazione de gli affetti , e moti umani inveltìgando-
31 e le ragioni . Facevasi in Bologna 1' Accademia del disegno , ed
esTendo ancora Domenico in tenera età 3 serviva a preparare i lu-
mi , ed a fare ì9 altre bisogne tenza contribuire a fpesa . Solevarì
poi in certo tempo dare il premio de' diteglii , li quali raccolti ,
non v'era all'ora chi facessse rifìessione sopra di lui > che se ne liava
solo ritirato in un canto senza dir nulla ; sicche tratto suori il
suo disegno , e giudicato sopra gli altri il megliore , non ardiva
egli di farfi avanti , mà solo manisestofìi col berrettino in mano ,
e con voce sommessa , e vergognala . L'inaspettato avvenimento nei
jiguarckre tutti in faccia chi meno si sarebbe creduto , sece arroiTi-
xc gli altri giovini fra di loro , godendone sommamente Ludovico^
tanto più , che Domenico neil'aspetto, e ne' suoi movimenti non
aveva punto di grazia apparente ,e così alla prima niunoi5avereb-
be
spesifo gli avvenimenti diverti* dall' umano consiglio , Domenico s9 in-
fastidì subito di quei primi rudimenti , t tirato da forza contraria
fuggiva le scuoie , ese n5 andava à disegnare ingannando il padre , il
quale per lo cattivo esito delii due figliuoli viveva sollecito , e do-
lente . Providde nondimeno il Cielo à quanto non era sufficiente la
paterna cura , perche il maggiore figliuolo , che doveva essere Pit-
tore , si diede alle lettere , e Domenico lasciando i libri , attese a di-
pingere r onde il padre ebbe solamente à condannare se stesfo della ele-
zione , e rallegrarti* insieme della riuseita loro . Succedette dunque Do-
menico al fratello nella Pittura sotto la disciplina di Dionisia
Fiammingo r era questi poco amorevole al nome de5 Carracci ,
sdegnato , che li giovini dalla sua trapasiassero alla loro scuola ,
come di Guido , e dell' Albano particolarmente era succeduto *
Avendolo però costui un giorno trovato à copiare alcuni di'-
segni de1 Carracci , quasi non facesse (rima de' suoi , s' adirò tanta
contro di lui , che presa occasione da un quadretto di rame caduto
a terra inavedutamente 3 corse a batterlo con* furia , e gii feri la
tetta cacciandolo di casa . Frà'l dolore , e la tema non ardiva U
giovinetto comparire avanti il padre > ed aseostosi nel palco della
sua casa vi dimorò tutta la notte 3 e parte del seguente giorno
sin tanto , che udendo i lamenti de' suoi per non sapenie nuova ,
egli all'ora uscì fuori col capo insanguinato 9 e mostrando le per-
cosie , arfermò fe solo da Carracci volere apprendere la pittura.
Ed al certo , che non senza compassione raccontava Domenico l*
avvenimento 3 e '1 modo amorevole , col quale poi alle preghiere
di suo padre Agostino Carracci Io pigliò per mano , e lo condus-
se alla scuola di Ludovico , acquistando altrettanto ì9 amore di
queslo maeitro , quanto dell'altro era (tato 1* odio , e lo {degno .
Non si francava egli per assìduità per tempo , e per fatica in far-
li erudito , e contrafaceva non solo ogni linea del maeltro , mà
riulci vagli 1' imitazione de gli affetti , e moti umani inveltìgando-
31 e le ragioni . Facevasi in Bologna 1' Accademia del disegno , ed
esTendo ancora Domenico in tenera età 3 serviva a preparare i lu-
mi , ed a fare ì9 altre bisogne tenza contribuire a fpesa . Solevarì
poi in certo tempo dare il premio de' diteglii , li quali raccolti ,
non v'era all'ora chi facessse rifìessione sopra di lui > che se ne liava
solo ritirato in un canto senza dir nulla ; sicche tratto suori il
suo disegno , e giudicato sopra gli altri il megliore , non ardiva
egli di farfi avanti , mà solo manisestofìi col berrettino in mano ,
e con voce sommessa , e vergognala . L'inaspettato avvenimento nei
jiguarckre tutti in faccia chi meno si sarebbe creduto , sece arroiTi-
xc gli altri giovini fra di loro , godendone sommamente Ludovico^
tanto più , che Domenico neil'aspetto, e ne' suoi movimenti non
aveva punto di grazia apparente ,e così alla prima niunoi5avereb-
be