RiTRATTISTICA "ad NATURAM" DEL BeLLOTTO VARSAVIENSE
73
9. Bernardo Bellotto, L'elezione di Stanislao Augusto Poniatowski
(1778), Varsavia, Castello Reale. Particolare con Bernardo Bellotto,
le sue tre figlie, il dragontanno Augusto Crutta e il servitore "Checo"
(in piedi a destra)
11 re, che presenta il volto in gran parte rifatto per risarcire vecchi danni provocati da
damnatio memoriae, non fa mistero della sua precoce pinguedine sotto un abito da passeg-
gio marrone, standosene beatamente seduto su di una sedia che non si vede. Con un brac-
cio alzato indica il profilo della citta, che si snoda meravigliosa alle sue spalle oltre il
fiume, ma nel contempo anche un vicino personaggio di mezza eta, stranamente ignorato
nelle descrizioni del dipinto, il quale, con un cane appresso ed appoggiato ad un bastone,
rivolge deferente lo sguardo verso il sovrano. 11 misterioso personaggio ha lunghi mustac-
chi arricciati dalle estremita sottili, porta a tracolla una borsa di cuoio con impresse le
iniziali stanislaviane e veste un abito di foggia militaresca con giubbetto grigio-perla, cal-
zoni rossi e cintura verde. Chi pud essere se non Henrich Butzau?74 Costui e il sassone
hajduk (aiducco) del re e suo fedelissimo aiutante di campo, come sta a simboleggiare il
cane, il quale cadde vittima dei confederati di Bar durante il tragicomico rapimento del re
questa non piu nuovissima interpretazione e stata totalmente ignorata in sede storiografica polacca mentre e riportata
nei cataloghi di due esposizioni italiane: A. DELNERI, Le acqueforti, in Bernardo Bellotto detto il Canaletto, cit.,
p. 117; G. MARINI, scheda 22 in Bernardo Bellotto: un ritorno a Verona (catalogo della mostra di Verona a cura
di G. Marini), Venezia 2002, p. 75.
74 Tale identificazione e citata da ROTTERMUND (scheda 88 in Bernardo Bellotto. 1722-1780, cit., p. 254) con una
certa prudenza. 11 riconoscimento di Butzau e nell'opera di GEMBARZEWSKI (Żołnierz Polski, cit., vol. II, tav. 171
fig. 1) gentilmente segnalatami da Jerzy Teodorczyk, gia funzionario del varsaviense Muzeum Wojska Polskiego, il
quale peró mi ha involontariamente depistato nei confronti due militari in uniforme verde presenti nelle due vedute
cittadine di Praga e colla terrazza del Castello, i quali militari sono polacchi e non russi come ho indicato nella mia
monografia (RIZZI, La Varsavia di Bellotto, cit., pp. 40 e 61) ma rettificato subito dopo (idem, Tra palazzi e castelli:
divagazioni sulla Vienna del Bellotto, in "Ateneo Yeneto", CLXXVIII, 1990, p. 382 n. 21: vi si corregge anche l'iden-
tificazione di Adam Czartoryski che neW Elezione varsaviense tra i giovani dietro il phoeton del primate Łubieński e il
primo da destra e non viceversa).
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9. Bernardo Bellotto, L'elezione di Stanislao Augusto Poniatowski
(1778), Varsavia, Castello Reale. Particolare con Bernardo Bellotto,
le sue tre figlie, il dragontanno Augusto Crutta e il servitore "Checo"
(in piedi a destra)
11 re, che presenta il volto in gran parte rifatto per risarcire vecchi danni provocati da
damnatio memoriae, non fa mistero della sua precoce pinguedine sotto un abito da passeg-
gio marrone, standosene beatamente seduto su di una sedia che non si vede. Con un brac-
cio alzato indica il profilo della citta, che si snoda meravigliosa alle sue spalle oltre il
fiume, ma nel contempo anche un vicino personaggio di mezza eta, stranamente ignorato
nelle descrizioni del dipinto, il quale, con un cane appresso ed appoggiato ad un bastone,
rivolge deferente lo sguardo verso il sovrano. 11 misterioso personaggio ha lunghi mustac-
chi arricciati dalle estremita sottili, porta a tracolla una borsa di cuoio con impresse le
iniziali stanislaviane e veste un abito di foggia militaresca con giubbetto grigio-perla, cal-
zoni rossi e cintura verde. Chi pud essere se non Henrich Butzau?74 Costui e il sassone
hajduk (aiducco) del re e suo fedelissimo aiutante di campo, come sta a simboleggiare il
cane, il quale cadde vittima dei confederati di Bar durante il tragicomico rapimento del re
questa non piu nuovissima interpretazione e stata totalmente ignorata in sede storiografica polacca mentre e riportata
nei cataloghi di due esposizioni italiane: A. DELNERI, Le acqueforti, in Bernardo Bellotto detto il Canaletto, cit.,
p. 117; G. MARINI, scheda 22 in Bernardo Bellotto: un ritorno a Verona (catalogo della mostra di Verona a cura
di G. Marini), Venezia 2002, p. 75.
74 Tale identificazione e citata da ROTTERMUND (scheda 88 in Bernardo Bellotto. 1722-1780, cit., p. 254) con una
certa prudenza. 11 riconoscimento di Butzau e nell'opera di GEMBARZEWSKI (Żołnierz Polski, cit., vol. II, tav. 171
fig. 1) gentilmente segnalatami da Jerzy Teodorczyk, gia funzionario del varsaviense Muzeum Wojska Polskiego, il
quale peró mi ha involontariamente depistato nei confronti due militari in uniforme verde presenti nelle due vedute
cittadine di Praga e colla terrazza del Castello, i quali militari sono polacchi e non russi come ho indicato nella mia
monografia (RIZZI, La Varsavia di Bellotto, cit., pp. 40 e 61) ma rettificato subito dopo (idem, Tra palazzi e castelli:
divagazioni sulla Vienna del Bellotto, in "Ateneo Yeneto", CLXXVIII, 1990, p. 382 n. 21: vi si corregge anche l'iden-
tificazione di Adam Czartoryski che neW Elezione varsaviense tra i giovani dietro il phoeton del primate Łubieński e il
primo da destra e non viceversa).