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CAPITOLO QUARTO.

P&nte del fito del Monte Palatino, e delle ruine del Palazzo de' Cefari
ivi {coperte, e date in luce dagli Scrittori di antichità.

DUe Tiante io ritruovo ftampate del Mon-
te Talatìno e delle ruine del Talazzo
de* Cefari; V una poco diligente , e troppo an-
gufta per darci notizia difìinta delV edificio in
quella rapprejentato ; V altra più accurata-
mente formata, e in ampiezza tale da poterne
trarre idea di molte fabbriche indicate per le ve-
/ligia ivi fegnate per tutto il monte col rifcon-
tro delle ruine. La prima fu data in luce fit-
to Giulio III da Leonardo Bufalini V anno
1551 ti dì z6 di Maggio con la pianta di tut-
ta Roma : nella qual pianta effendo contraf
fegnate in più luoghi le antiche muraglie ri-
mafìe fopra terra delle fabbriche diroccate ;
anche nel fitto del Monte Talatìno fi veggono
indicate molte reliquie di antichità. Ma quan-
tunque la immagine di tutta la Città fia del-
le maggiori che ftano fiate finora impreffe , ef-
fendo in i/lampa di legno rapprefentata con
molti fogli, di modo eh*è larga tutta Vimma-
gine piedi Romani 6 | e lunga altrettanto ;
contuttociò il fito, che il Monte Talatino oc-
cupa in quella carta , non è maggiore dì un
piede per ogni verfo : così che poco appa-
renti farebbero fiate le mifure degli edificj ,
ancora quando foffero fiate flampate in rame

con
 
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