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Giornata

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vergognandoli forte di paròle ingìuriose già da lu{
verso il conte ragazzo usate, piangendo gli lì lasciò
cadere a’ piedi, e umilmente d’ ogni oltraggio passa-
to domandò perdonanza, la quale il conte assai be-
nignamente in piè rilevatolo gli diede; e poiché i
varj cali di ciascuno tutti e tre ragionati ebbero , e
molto piantoli, e molto rallegratoli insicine, volen-
do Perotto e Giachetto riveline il conte, per niuna
maniera il soiferse, ma volle* che avendo prima Gia-
chetto certezza d’avere il guiderdon promcssò , così
fatto e in quello abito di ragazzo per farlo più ver-
gognare gliele presentalse. Giachetto adunque col
conte e con Perotto apprelTo venne davanti al Re, ed
offerse di presentargli il conte e i figliuoli, dove
secondo la grida fatta guiderdonare il dovelsc. Il
Re prelìainente per tutti fece il guideidon venire
inaravigh'oso agli occhi di Giachetto, e comandò,
che via il portasse dove con verità il conte e i figliuo-
li dimostrasse come promettea. Giachetto allora vol-
tatoli indietro, e davanti messìsi il conte tuo ragazzo
e Perotto dille, Monsignor ecco qui il padre e’i figliuo-
lo la figliuola, che’ è mia mogliere, e non è qui, con 1*
aiuto di Dio tolto vedrete. Il Re udendo quello
guardò il conte, e quantunque molto da quello,
che esser iblea, trasmutato fosse, pur dopo l’aver-
lo alquanto guardato ii riconobbe, e quali con le
lagrime in su gli occhi lui, che inginocchione slava
levò in piede j e il baciò, e abbracciò , e amichevol-
mente ricevette Perotto, e comandò, che incontenen-
te il conte di velliinenti, di famiglia, e di cavalli
e d’arnesi rimesso folle sin assetto, secondò che alla
liià nobilita si nchiedea, la qual colà tantosio fu sat-
ta.
 
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