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quantunque di buòna famiglia foffe, era avsrissimo,
e cattivo, con lui compose di dovergli dare cinque-
cento fiorin d’ oro, ed egli una notte con la mo-
glie il lasciasse giacere. Perchè fatti dorare popoli-
ni d’ argento, che allora si spendevano, giaciuto
con la moglie (come che contro al piacer di lei fos-
se) gliele diede. 11 che poi sapendosi per tutto, ri-
masero al cattivo uomo il danno e le beffe, e il
Veseovo, come savio , si ’nsinse di quelle cose nien-
te sèntire* Perchè tisando molto insicine il Veseovo
e 1 Maliscalco , avvenne, che il dì di san Giovanni
cavalcando 1’ uno al lato all’ altro, veggendo le
donne per la via, onde il palio si corre, il Vesco-
vo vide una giovane , la quale quella peltilenza
presente ci ha tolta, donna, il cui nome fu Mona
Nonna de’ Pulci cugina di Mcsserc Alesso Rinucci»
e cui voi tutte dovesie conosccre, la quale c-ssendo
allora una fresca e bella giovane e parlante e di gran
cuore, di poco tempo avanti in porta san Pietro a
marito venutane , la moslrò al Maliscalco, e poi ess
sendole prelTo , pollo la mano sopra la spalla dei
Maliscalco disse, Nonna che ti par di costui? cre-
derestii vincere? Alla Nonna parve, che quelle parole
alquanto morde siero la sina ondisi , o la dovesser
contaminare negli animi di coloro, che moki v3 era.
no , che 1’ udirono, perchè non intendendo a pur-
gar quella contaminazione , ma render colpo per-
colpo, prestamente rispose. Me si ere e forsè non vin-
cerebbe me, ma vorrei buona moneta,. La qual
parola udita, il Maliscalco e ’1 Veseovo Temendoli
parimente trafitti, i’ uno siccarne fattore della diso»

Quella
 
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