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Giornata

773

tare per spaventarvi, ma poLquanào vedrà, che
voi non vi spaventiate, ella vi s’ accollerà piana-
mente ; quando accollata visi sarà, e voi allora sen-
za alcuna paura scendete giù dello avello, e senza
ricordare 0 Iddio o santi vi salite suso, e come suso
vi Cete acconcio, cosi a modo, che se Celle
cortese, vi recate le mani al petto senza più toc-
car la beCia- Ella allora soavemente G moverà
e recheravvene a noi, ma infino ad ora, se voi ri-
cordaste o Dio, o santi, o avelie paura, vi dich*
io eh’ ella vi potrebbe gittare, o percuotere in par-
te, che vi putirebbe, e perciò se non vi dà il cuo-
re d’ esier ben sicuro, non vi venite, che voi fa-
velle danno a voi, senza fare a noi prò veruno.
Allora il medico dille. Voi non mi conoscete an-
cora. Voi guardate forsè, perchè io porto i guan-
ti in mano, e panni lunghi- Se voi sapelle quello,
che & ho già fatto di notte a Bologna, quando
io andava tal volta con miei compagni alle fem-
mine, voi vi maravigiierelle. In fè d’ Iddio egli
fu tal notte, che non volendone una venire con
noi, ed era una triùanzuola, che è peggio, che non
era alta un somiti e sio, io le diedi in prima di molte
pugna, poseia presala di peso, credo eh5 io la por-
tali! prelso a una balellrata, e pur convenne (sì fe-
ci) che ella ne venisse con noi, E un’ altra vol-
ta mi ricorda, che io, senza elser meco altri che un
mio fante, colà un poco dopo 1’ avemaria pallài
al lato al cimitero de’ frati minori, e eravi il dì
®stesso Hata sotterrata una femmina, e non ebbi pau-
ra niuna, e perciò di quello non vi sfidate, che si-
curo e gagliardo Con io troppo* E dicovi, che

io
 
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