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Boccaccio, Giovanni; Valenti, Giuseppe de [Editor]
Il Decamerone O Sia Le Cento Novelle — Berlin, 1788 [VD18 14299089]

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https://doi.org/10.11588/diglit.29008#0403
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QV ARTA*

Giovani Bonn®, siecome voi apertamente potè co»
noscere, ogni vizio può in g-ravissima noia tornare
di colui, che F usa, e molte volte d* altrui, e tra
gli altri, che con pivi abbandonate redine ne’ poltri
pericoli ne trasporta, mi pare che 1 ira ha quel-
lo* Là quale ninna altra cosa è, che Un movimen-
to subito e inconsiderato da sentita milizia sospinto,
il quale ogni ragion cacciata-, e gli occhi della men-
te avendo di tenebre ossuscati in ferventilsimo furo-
re accende 1 ’ anima no lira. É coméchè quello
sovente negli uomini avvenga , e più in tino, che
in un altro, nondimeno già con maggior danni s1 b
nelle donne veduto, perciocché più leggiermente in
quelle s’ accende, e ardevi con fiamma più chiara,
e con meno rattennnento le sospigne» Nè è di ciò
maraviglia, perciocché le ragguardar vorremo, ve-
deremo, che il fuoco di sua natura piuttollo nelle
leggieri e morbide cose s’ apprende , che nelle dure
e più gravanti , e noi pur siaino (non F abbiano gli
uomini a male) più delicate, eh’ elsi non sono, e
molto più mobili. Laonde veggendoci a ciò natural-
mente inchinevoli, e appresso ragguardato come la
nollra rnansuetudine e benignità sia di gran riposò
e di piacere agli uomini-, co’ quali a coliuìnare ab-
biamo, e così F ira e ’i furore etìere di gran noia è
di pericolo , acciocché da quella con più forte petto
ci guardiamo, F amor di tre giovani e d’altrettante
donne (come di sopra dilli) per F ira d’ una di loro
di felice edere divenuto mselicilsimo intendo con là
mia novella moArarvi.

Marlìlia (hccome voi sapete ) è in Pro-
venza sopla la marina polla, antica e nobilissimà

città,
 
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