— 12 -
Peloponneso moderno, di Candia moderna, di Egitto con Etiopia
moderna, e da ultimo le città: Mediolano, Venetia, Florentia, Roma,
Costantinopoli, Damaschus, Hierusalem, Chairum, Alexandria, con che
finisce il volume. In calce al foglio 2° ed in capo alla carta del
mondo il codice reca uno stemma gentilizio coll'aquila dall'ali stese
e il leone (forse cane) rampante sulla scala, il che farebbe pensare
secondo l'Augusto scrittore, il codice essere eseguito per un per-
sonaggio di qualche ramo secondario dei Della Scala.
Dal minuto confronto delle piante dei due codici Egli trasse
pure la convinzione che rimontassero entrambe a un archetipo del
1404-20; il che resta pure confermato dalla nostra pianta, dove il
nome di S. Reparata è ancora dato a S. Maria del Fiore. La palla
però che si vede sopra la cupola e che fu ivi collocata nel 1471,
ci viene a indicare che, se il codice fu finito di scrivere nel 1469,
solo qualche tempo dopo dovette esser finito di miniare.
1470 circa. La veduta BERLINESE. Fiorenza in alto verso de-
stra : grande e bella veduta semiprospettica silografica, 585 alt. X1315
lungh. mm., in 6 pezzi (più una o due strisce), conservata nel Ga-
binetto delle stampe del Museo di Berlino. L' importanza di questa
Veduta ci costringe a intrattenerci un poco più a lungo sulle sue
origini e sulle sue vicende.
Pervenuta a Berlino non si sa bene quando, ma non troppo pri-
ma d' un mezzo secolo fa, — proveniente, a quanto abbiamo sentito
affermare, da Firenze, dove Federico Lippmann l'aveva presso l'an-
tiquario Traballesi acquistata, — non tardò a esser fatta oggetto di
studio, prima dal Lippmann stesso e in processo di tempo da altri,
dal Lippmann nel terzo Jahrbuch des K. Preussischen Kunstsammlungen,
a. 1882, pp. 167-189 Per italienische Holzschnitt im XV Jahrundert,
e indi nel suo volume sull'arte della silografia in Italia che ebbe
anche un'edizione inglese nel 1888 The art of wood-engraving in
Italy in the fifteenth century, London, B. Quaritch, in-8 fig. di pp. 179
con tavole (una riproduzione molto ridotta, 450X200 mm., ma ni-
tidissima, accompagnava il volume). Una ventina d'anni dopo Paolo
KRISTELLER in Germania e CORRADO Ricci in Italia tornavano
sull'argomento, l'uno nell'opera Kupferstich und Holzschnitt in vier
Jahrunderten (Berlin, Cassirer, 1905, in-8, pp. x-595 : cfr. p. 159 sgg.)
nelle Cento vedute di Firenze (Firenze, Alinari, 1906, tav. ioa) l'altro,
porgendone anche questi un fac-simile molto ridotto: 250X116 mm.
Da ultimo, negli anni più vicini a noi, ne scrissero più o meno dif-
fusamente: Enrico Brockaus Die grosse alte Ansicht von Florenz
Peloponneso moderno, di Candia moderna, di Egitto con Etiopia
moderna, e da ultimo le città: Mediolano, Venetia, Florentia, Roma,
Costantinopoli, Damaschus, Hierusalem, Chairum, Alexandria, con che
finisce il volume. In calce al foglio 2° ed in capo alla carta del
mondo il codice reca uno stemma gentilizio coll'aquila dall'ali stese
e il leone (forse cane) rampante sulla scala, il che farebbe pensare
secondo l'Augusto scrittore, il codice essere eseguito per un per-
sonaggio di qualche ramo secondario dei Della Scala.
Dal minuto confronto delle piante dei due codici Egli trasse
pure la convinzione che rimontassero entrambe a un archetipo del
1404-20; il che resta pure confermato dalla nostra pianta, dove il
nome di S. Reparata è ancora dato a S. Maria del Fiore. La palla
però che si vede sopra la cupola e che fu ivi collocata nel 1471,
ci viene a indicare che, se il codice fu finito di scrivere nel 1469,
solo qualche tempo dopo dovette esser finito di miniare.
1470 circa. La veduta BERLINESE. Fiorenza in alto verso de-
stra : grande e bella veduta semiprospettica silografica, 585 alt. X1315
lungh. mm., in 6 pezzi (più una o due strisce), conservata nel Ga-
binetto delle stampe del Museo di Berlino. L' importanza di questa
Veduta ci costringe a intrattenerci un poco più a lungo sulle sue
origini e sulle sue vicende.
Pervenuta a Berlino non si sa bene quando, ma non troppo pri-
ma d' un mezzo secolo fa, — proveniente, a quanto abbiamo sentito
affermare, da Firenze, dove Federico Lippmann l'aveva presso l'an-
tiquario Traballesi acquistata, — non tardò a esser fatta oggetto di
studio, prima dal Lippmann stesso e in processo di tempo da altri,
dal Lippmann nel terzo Jahrbuch des K. Preussischen Kunstsammlungen,
a. 1882, pp. 167-189 Per italienische Holzschnitt im XV Jahrundert,
e indi nel suo volume sull'arte della silografia in Italia che ebbe
anche un'edizione inglese nel 1888 The art of wood-engraving in
Italy in the fifteenth century, London, B. Quaritch, in-8 fig. di pp. 179
con tavole (una riproduzione molto ridotta, 450X200 mm., ma ni-
tidissima, accompagnava il volume). Una ventina d'anni dopo Paolo
KRISTELLER in Germania e CORRADO Ricci in Italia tornavano
sull'argomento, l'uno nell'opera Kupferstich und Holzschnitt in vier
Jahrunderten (Berlin, Cassirer, 1905, in-8, pp. x-595 : cfr. p. 159 sgg.)
nelle Cento vedute di Firenze (Firenze, Alinari, 1906, tav. ioa) l'altro,
porgendone anche questi un fac-simile molto ridotto: 250X116 mm.
Da ultimo, negli anni più vicini a noi, ne scrissero più o meno dif-
fusamente: Enrico Brockaus Die grosse alte Ansicht von Florenz