Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Boffito, Giuseppe; Mori, Attilio
Piante e vedute di Firenze: studio storico topografico cartografica — Firenze: Tip. Giuntina, 1926

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.72590#0193
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
— 140 —

La Nova pulcherrimae civitatis Florentiae topographia accuratissime deli-
neata fu incisa in rame a Firenze nell'a. 1584 (la prima prova forse era già
uscita nel 1582) da Bonaventura Billocardo, orefice e incisore fiorentino, su
disegno di Don Stefano Bonsignori monaco olivetano, che, successo a Egnazio
Danti nell'ufficio di Cosmografo del Granduca, attendeva in quel tempo a ti-
rare innanzi, senza però che riuscisse mai a condurre a termine, le Tavole
geografiche della Guardaroba ducale cominciate dal suo predecessore. Ante-
riormente a questa data del 1584 nessun'altra pianta della città si potè sinora
rintracciare (1). La preziosa pianta in rilievo, anzi modello plastico fatto di le-
gname, di cui parla Benedetto Varchi (II, 52) costruito con infinita cura e as-
sidui studi e stenti, durati sei mesi, da Nicolò Tribolo e da Lorenzo della Gol-
paia -— si levavan di notte a lavorare » per non essere, secondo l'uso del po-
polo di Firenze, impediti dalla gente » — dovette andar presto distrutto dopo
la morte del papa Clemente VII « che là tenne, aggiunge il Varchi, in camera
sua tutto il tempo che egli vivette »,, perchè dopo il Varchi, che dichiara di
valersene nella descrizione della città « dintorno al 1527 », non se ne trova più
menzione in altri storici. Perduta è pure per noi la pianta, descritta circa due
secoli prima, verso la mètà del secolo XIV, da Antonio di Barberino giudice
di Firenze, della quale parla Lapo di Castiglionchio nella sua lettera (a. 1377
ca.) al figliuolo.
Alcune vedute di Firenze bensì ci rimangono, delle quali quella che
l' Istituto ha scelto per la riproduzione è, oltreché la più bella e fedele, anche
la più antica, giacché non può meritare il titolo di veduta quella che si trova
dipinta a fresco nel Bigallo con sottoscritto l'a. 1342, nella quale tutti i prin-
cipali edifizi sono accatatastati sotto gli occhi dello spettatore (2). D'altra parte
il panorama della città affrescato dal Vasari in una delle pareti della Sala di
Clemente VII di Palazzo Vecchio (oggi Ufficio del Sindaco) rappresenta solo,
non del tutto fedelmente, la città con le sue adiacenze, qual era nel 1529 al
tempo del memorabile assedio che è il soggetto di tutto l'affresco.
Venendo ora in particolare alla nostra Veduta, fa specie osservare come
tutte le notizie più essenziali, di età, di autore ecc. vadano per essa sola dira-
dando sino a sfumare interamente. Si direbbe un'incisione circondata di mistero.
Un solo esemplare ne esiste, ed è quello del Museo Reale di Berlino. A Firenze non
ve n' è che un brandello, gelosamente conservato nella biblioteca della Società
Colombaria (3), alla quale fu donato circa due secoli fa (1736) da un suo socio,
(1) Così scrivevo nel 1921 : oggi dopo la pubblicazione della pianta tolemaica (per
la quale vedi a p. 8 e il n. 3 della presente Appendice) non si potrebbe più scrivere così.
(2) Cfr. nella « Lettura », genn. 1921, l'articolo di Luigi Dami, Com'era Firenze
quando Dante la vide, dove però giustamente si rileva che l'affresco è adatto a dare una
idea del tipo architettonico dell'antica Firenze.
(3) Il frammento Colombario, assai consunto e deperito, misura 388X440 mm.
e contiene la veduta nord ovest della città e contorni. Dall'esame, consentitomi dal chiaris-
simo archivista prof. Umberto Dorini, ho potuto rilevare che esso è uno dei sei fogli
originali di cui consta (più una striccia) la silografia berlinese, ma d'altra stampa, cioè
d'una stampa in rame e non in legno. È un esemplare avanti lettera, nel quale manca la
cornice, la catena col lucchetto, ma vi sono alcuni nomi che fan difetto nell'edizione di
Berlino, come ad es. gli Ingesuati (subito fuori di Porta a Pinti), S. Veronimo (tra
San Domenico e Fiesole), S. P. del Marrone (presso S. Barnaba in via S. Gallo) che
 
Annotationen