— xxvii —
stampata nel 1755 per cura del Bouchard, tolto però il nome dell'A.
e la lettera dedicatoria e sostituito lo stemma Lorenese a quello
Mediceo. Non porta indicazione di data, ma può ritenersi certa-
mente della seconda metà del secolo XVIII una pianta della città
di Firenze delineata da Giacomo Papini ed incisa da Giuseppe Pa-
pini, dedicata « all'lll.m° Sig. Auditore fiscale». Tale pianta, di
proporzioni abbastanza ristrette (1 : 10000 del vero circa) presenta
un particolare interesse per l'elenco che contiene di 288 nomi di
strade, scorrendo il quale ci fu dato di ritrovarne taluni che non
accade di veder ricordati in nessun altro documento.
Ma un'importanza di gran lunga superiore a tutte le ricordate
presenta la grandiosa Pianta della città di Firenze rilevata esattamente
nell'anno 1783 e dedicata al Granduca Leopoldo I, disegnata da Fran-
cesco Magnelli ed incisa da Cosimo Zocchi.
Questa grandiosa pianta, che fa degno riscontro a quelle altret-
tanto monumentali che nel secolo XVIII si costruirono per Roma,
per Venezia, per Napoli, per Bologna e per altre primarie città ita-
liane, fu per il suo tempo e tuttora rimane, dopo oltre un secolo
dalla sua pubblicazione, la più ampia rappresentazione cartografica
che sia stata pubblicata per la nostra città. In essa, con notevole
precisione, è ritratta la topografia cittadina come sullo scorcio del
secolo XVIII si era mantenuta, pressoché inalterata sino dal XIV
secolo, e quale con poche varianti rimase ancora immutata per vari
altri decenni ancora. La copia di particolari, che la grandezza della
scala permise di vedervi raffigurati, consente di valersi di questo
lavoro pregevolissimo come base di ogni studio relativo alla topo-
grafia cittadina e di ogni più sicura ricerca riguardante le denomi-
nazioni stradali, che, tutte con molta fedeltà, vi sono riportate. Sog-
getto questo, di sì vivo interesse che si collega, con tutta la storia
civile ed edilizia della nostra città, e al quale con troppa frequenza
vediamo in diverso modo recare offesa.
Intorno al costruttore della carta non si rinvennero notizie.
Solo dagli Atti della Comunità fiorentina, nuovamente istituita
nel 1780, resulta che 1' ingegnere Francesco Magnelli avrebbe offerto
i suoi servigi per il rilevamento di una pianta della Città. Ignoriamo
se la sua offerta venisse accolta e se la pianta, pubblicata tre anni
più tardi, avesse rapporto coll'offerta anzidetta. Certo è in ogni modo
che essa deve essere stata frutto di regolari operazioni metriche,
le quali probabilmente si collegano a quelle che a scopo catastale
s'iniziarono in quel tempo in Toscana. (Vedi oltre a p. 91 e 193).
Tali operazioni s' intrapresero, com'è noto, in alcune parti della
stampata nel 1755 per cura del Bouchard, tolto però il nome dell'A.
e la lettera dedicatoria e sostituito lo stemma Lorenese a quello
Mediceo. Non porta indicazione di data, ma può ritenersi certa-
mente della seconda metà del secolo XVIII una pianta della città
di Firenze delineata da Giacomo Papini ed incisa da Giuseppe Pa-
pini, dedicata « all'lll.m° Sig. Auditore fiscale». Tale pianta, di
proporzioni abbastanza ristrette (1 : 10000 del vero circa) presenta
un particolare interesse per l'elenco che contiene di 288 nomi di
strade, scorrendo il quale ci fu dato di ritrovarne taluni che non
accade di veder ricordati in nessun altro documento.
Ma un'importanza di gran lunga superiore a tutte le ricordate
presenta la grandiosa Pianta della città di Firenze rilevata esattamente
nell'anno 1783 e dedicata al Granduca Leopoldo I, disegnata da Fran-
cesco Magnelli ed incisa da Cosimo Zocchi.
Questa grandiosa pianta, che fa degno riscontro a quelle altret-
tanto monumentali che nel secolo XVIII si costruirono per Roma,
per Venezia, per Napoli, per Bologna e per altre primarie città ita-
liane, fu per il suo tempo e tuttora rimane, dopo oltre un secolo
dalla sua pubblicazione, la più ampia rappresentazione cartografica
che sia stata pubblicata per la nostra città. In essa, con notevole
precisione, è ritratta la topografia cittadina come sullo scorcio del
secolo XVIII si era mantenuta, pressoché inalterata sino dal XIV
secolo, e quale con poche varianti rimase ancora immutata per vari
altri decenni ancora. La copia di particolari, che la grandezza della
scala permise di vedervi raffigurati, consente di valersi di questo
lavoro pregevolissimo come base di ogni studio relativo alla topo-
grafia cittadina e di ogni più sicura ricerca riguardante le denomi-
nazioni stradali, che, tutte con molta fedeltà, vi sono riportate. Sog-
getto questo, di sì vivo interesse che si collega, con tutta la storia
civile ed edilizia della nostra città, e al quale con troppa frequenza
vediamo in diverso modo recare offesa.
Intorno al costruttore della carta non si rinvennero notizie.
Solo dagli Atti della Comunità fiorentina, nuovamente istituita
nel 1780, resulta che 1' ingegnere Francesco Magnelli avrebbe offerto
i suoi servigi per il rilevamento di una pianta della Città. Ignoriamo
se la sua offerta venisse accolta e se la pianta, pubblicata tre anni
più tardi, avesse rapporto coll'offerta anzidetta. Certo è in ogni modo
che essa deve essere stata frutto di regolari operazioni metriche,
le quali probabilmente si collegano a quelle che a scopo catastale
s'iniziarono in quel tempo in Toscana. (Vedi oltre a p. 91 e 193).
Tali operazioni s' intrapresero, com'è noto, in alcune parti della