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Cosimo Giunti 1615 in-4 (la tav. 22X15 cm.) ; all' Insegna della Stella, 1673
(la tav. 30X20 cm., e un'altra schematica); St. di S. A. 1688 in-4 (pubblicata
dall' Imbert a p. 47, con la data errata del 1668).
1580 C. La PROSPETTIVA LAFRERIANA DI CLAUDIO DUCHETTO.
Fiorenza: titolo in alto nel mezzo entro nastro; all'angolo di sini-
stra uno scudo con lo stemma mediceo, a quello di destra col giglio
fiorentino; in basso 60 rimandi in 6 colonne nel corpo dell' inci-
sione e sotto il 60° rimando: « Claudii duchetti formis ». Veduta se-
miprospettica presa da Bellosguardo, 442X320 mm. — Collezione
municipale, Museo topografico fiorentino, Museo Britannico, (nel
cui Catalogo si assegna dubitativamente al 1580), ecc.
Claudio Duchetto (Duchet), nato a Orgelet nel Giura o a Sa-
lins nella diocesi di Besanzone, era nipote per parte di madre del
celebre Antonio Lafréry, avendone suo padre Stefano sposata una
sorella. Quando il Lafréry morì, il 20 luglio 1577, lasciandolo suo
erede principale, Claudio si affrettò a tornare dalla Sicilia (28 no-
vembre) dove si trovava e tenne l'officina lafreriana sino alla sua
morte avvenuta nel 1585. Giacomo Gherardi suo genero gli suc-
cesse (f 1593) e indi, a quanto pare, Giovanni Orlandi ed Enrico
van Schoel. Cfr. Fr. Ehrle, Roma prima di Sisto V: la pianta
di Roma Du Pérac-Lafréry del 1577, p. 19 (Roma, Danesi, 1905).
Nel 1602 la presente Veduta ebbe, come vedremo, due altre
tirature, pur serbando la leggenda « Claudii Duchetti formis », una
segnata dallo Schoel, l'altra segnata dall'Orlandi. Un esemplare con
la dicitura « Ioannis Orlandi formis Romae 1602 » si conserva nella
Biblioteca Federiciana di Fano, a quanto gentilmente ci fa sa-
pere il ch. prof. cav. Adolfo Mabellini direttore della detta Biblio-
teca (vedi oltre all'a. 1607). Onde si può supporre che l'Orlandi,
come collega che già era dello Schoel, facesse tirare alcuni esem-
plari col proprio nome, o che succedendo proprio in quell'anno allo
Schoel e venuto in possesso del rame, lo facesse tirare per suo
conto. — Vedine il facsimile a pag. 41.
1580 c. La facciata vecchia DI S. M. del Fiore si vede in un affresco
di Bernardino Poccetti (1542-1612) nel primo chiostro dell'ex-monastero di
S. Marco, rappresentante S. Antonino che prende possesso della chiesa fioren-
tina. La facciata venne poi demolita nel 1587. A sinistra in alto su uno degli
sproni della tribuna verso via dei Servi si vede « il gigante » in terracotta,
opera forse di Donatello che poi cadde e si spezzò (Ricci, p. 10). Un disegno
di questa vecchia facciata, il quale rimonta al sec. XVI, è pure esposto nel
Museo dell'Opera del Duomo.
Cosimo Giunti 1615 in-4 (la tav. 22X15 cm.) ; all' Insegna della Stella, 1673
(la tav. 30X20 cm., e un'altra schematica); St. di S. A. 1688 in-4 (pubblicata
dall' Imbert a p. 47, con la data errata del 1668).
1580 C. La PROSPETTIVA LAFRERIANA DI CLAUDIO DUCHETTO.
Fiorenza: titolo in alto nel mezzo entro nastro; all'angolo di sini-
stra uno scudo con lo stemma mediceo, a quello di destra col giglio
fiorentino; in basso 60 rimandi in 6 colonne nel corpo dell' inci-
sione e sotto il 60° rimando: « Claudii duchetti formis ». Veduta se-
miprospettica presa da Bellosguardo, 442X320 mm. — Collezione
municipale, Museo topografico fiorentino, Museo Britannico, (nel
cui Catalogo si assegna dubitativamente al 1580), ecc.
Claudio Duchetto (Duchet), nato a Orgelet nel Giura o a Sa-
lins nella diocesi di Besanzone, era nipote per parte di madre del
celebre Antonio Lafréry, avendone suo padre Stefano sposata una
sorella. Quando il Lafréry morì, il 20 luglio 1577, lasciandolo suo
erede principale, Claudio si affrettò a tornare dalla Sicilia (28 no-
vembre) dove si trovava e tenne l'officina lafreriana sino alla sua
morte avvenuta nel 1585. Giacomo Gherardi suo genero gli suc-
cesse (f 1593) e indi, a quanto pare, Giovanni Orlandi ed Enrico
van Schoel. Cfr. Fr. Ehrle, Roma prima di Sisto V: la pianta
di Roma Du Pérac-Lafréry del 1577, p. 19 (Roma, Danesi, 1905).
Nel 1602 la presente Veduta ebbe, come vedremo, due altre
tirature, pur serbando la leggenda « Claudii Duchetti formis », una
segnata dallo Schoel, l'altra segnata dall'Orlandi. Un esemplare con
la dicitura « Ioannis Orlandi formis Romae 1602 » si conserva nella
Biblioteca Federiciana di Fano, a quanto gentilmente ci fa sa-
pere il ch. prof. cav. Adolfo Mabellini direttore della detta Biblio-
teca (vedi oltre all'a. 1607). Onde si può supporre che l'Orlandi,
come collega che già era dello Schoel, facesse tirare alcuni esem-
plari col proprio nome, o che succedendo proprio in quell'anno allo
Schoel e venuto in possesso del rame, lo facesse tirare per suo
conto. — Vedine il facsimile a pag. 41.
1580 c. La facciata vecchia DI S. M. del Fiore si vede in un affresco
di Bernardino Poccetti (1542-1612) nel primo chiostro dell'ex-monastero di
S. Marco, rappresentante S. Antonino che prende possesso della chiesa fioren-
tina. La facciata venne poi demolita nel 1587. A sinistra in alto su uno degli
sproni della tribuna verso via dei Servi si vede « il gigante » in terracotta,
opera forse di Donatello che poi cadde e si spezzò (Ricci, p. 10). Un disegno
di questa vecchia facciata, il quale rimonta al sec. XVI, è pure esposto nel
Museo dell'Opera del Duomo.