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1583. Veduta di Vito Vallombrosano. Florentia: titolo in alto nel mezzo ;
in basso a destra « Scipione Ammirato MDLXXXIK » a sinistra « D. Vitus f. »:
veduta di Firenze, iooX5° mm., che si trova a piede dell'albero genealogico della
famiglia Concini, dis. e inciso dal monaco Vallombrosano D. Vito, 380X240 mm.,
inserito a p. 138 n. n. delle Famiglie nobili fiorentine di Scipione Ammirato,
Firenze, 1615, Gio. Donato e Bernardino Giunti e Compagni, in-fo.
Altra piccola veduta parziale di Firenze nel medesimo volume è a
p. 109-110 n. n. a piede del bell'albero genealogico, non segnato, della fami-
glia Arrighi.
1583. Piazza della Signoria. Bella veduta silografica, 190X144 mm.,
posta a corredo dell' opuscolo Alcune composizioni di diversi autori in lode del
ritratto (sic) della Sabina scolpito in marmo dall' Ecc.mo M. Giovanni Bologna, po-
sto nella piazza del Ser.mo Gran Duca di Toscana, in Firenze, nella st. di Bartol.
Sermartelli, 1583, in-8 di pp. 50. La veduta è presa di fronte alla Loggia dei
Lanzi (dove si vedon già collocate, oltre il Ratto del Giambologna, il Perseo e
la Giuditta) un poco più in avanti della fontana dell'Ammannati, onde il Palazzo
della Signoria e gli Uffizi più lontani appaiono in iscorcio. Sulla ringhiera del
Palazzo è il Marzocco e ai lati dell'entrata il David e 1' Ercole. Due altre belle
silografie anch'esse a piena pagina ci presentano il gruppo del Giambologna
allora inaugurato.
1584. La PIANTA DEL BONSIGNORI. Nova pulcherrimae civitatis
Fiorentine topographia accuratissime delineata: titolo in alto nel mezzo;
in basso la figura d' un monaco seduto sopra una prominenza vi-
cino a porta S. Pier Gattolini (p. Romana) con in mano un compasso
o una groma (fornita di bussola ?) e a sinistra di esso in campo li-
bero l'arme dell'Ordine Olivetano consistente in tre monti a pira-
mide con sopra la croce con due rami d' ulivo, al sinistro dei quali
è come appesa la sigla del Buonsignori, un S e un B intrecciati
(Stefano Buonsignori); nell'angolo inferiore destro in una ricca car-
tella è l'indice dei « luoghi notabili » (con 225 richiami in 5 co-
lonne) e a piè di questo la scritta « D. Stefani formis » e fuori poco
distante l'altra « Bona.ra Billocardus orifex fecit Flor. 1584 ». Tra
i richiami e la segnatura di D. Stefano, la quale si legge in un
vano aperto nella cornice, sono quattro righe di annotazione: « Oltre
alli soprascritti luoghi notati, si trova dentro alla Città ventidue Spe-
dali, de' quali cinque ne sono deputati alli infermi, cinque a putti
et a putte abbandonati et dodici per li poueri et peregrini; et cento
trenta fraternite, undici per li putti, delle quali alcune son dette Com-
pagnie di disciplina, altre di diuotione, et altre di stendardo, tutte
però attendono a opere pie et di carità, come maritar fanciulle, go-
uernare infermi, scarcerare prigionieri et seppellire morti. Ci sono
altri Oratori et luoghi di deuotione che per brevità si lassano». In
 
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