SECONDO. 49
Or. Ad esser lieto
Molto lunge non è chi ha gran portanza.
Ap. Io non mi fido ancor di mia speranza.
La mia speme , è come un Fiore,
Nasce, e more in un balen,
Spesso , è ver , col Tuo fulgore
Del mio cor l’orror rischiara;
Ma di luce a me sì cara
Dura poco il bel seren.
Lamia, &c.
SCENA XI.
Cleopatra accompagnata da una
parte delle Guardie
Reali.
Morte bramo, e a me si toglie
Di morir per il mio Bene,
E d'uscir di mille pene
L’infelice libertà.
E' pur crudo in tante doglie
11 rigor della mia Sorte!
Io non ho chi mi dia morte,
O per odio, o per pietà.
Morte, &c.
D
Chi
Or. Ad esser lieto
Molto lunge non è chi ha gran portanza.
Ap. Io non mi fido ancor di mia speranza.
La mia speme , è come un Fiore,
Nasce, e more in un balen,
Spesso , è ver , col Tuo fulgore
Del mio cor l’orror rischiara;
Ma di luce a me sì cara
Dura poco il bel seren.
Lamia, &c.
SCENA XI.
Cleopatra accompagnata da una
parte delle Guardie
Reali.
Morte bramo, e a me si toglie
Di morir per il mio Bene,
E d'uscir di mille pene
L’infelice libertà.
E' pur crudo in tante doglie
11 rigor della mia Sorte!
Io non ho chi mi dia morte,
O per odio, o per pietà.
Morte, &c.
D
Chi