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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0029
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PREFAZIONE

XXIX

tofio in queflo affare fiali ciecamente fidato di un altro. Gii uomini più eruditi conver-
ranno di ciò, purché, per fervirmi delle parole di Lattanzio ( lib. 3. In fi. cap. 3. pag. 213.)
non jiano tirati dall'autorità di alcuno, ma piutofto favorifcano-, e cedano alla verità.
Non convennero coli'Autore i dotti Giornali/ti di Parigi, dove fi coltiva con gran paf-
fione lo fludio delle Antichità. Imperocché avendo eglino letto il mio libro ne riportarono
imparzialmente il loro giudizio (vedi Journal des fgavants pour i'Année 1774. Se-
ptemb. pag. 595-) Eglino dimoflrano di filmar grandemente quello monumento, che
io aveva intraprefo d'illufìrare, e con fomma diligenza restringono in poche parole ciò
che contiene la mia operetta. Efii veramente dicono di non volere indagare le ragioni,
che mi hanno /limolato a fcrivere un poco altramente contro Winkelmann ; ma ricono-
fcono abbastanza che io fono /lato moflo da giurie ragioni, mentre così parlano. Dans
une kngue Preface wecontent de la maniere, dont l'avoit traile feti M. l'Abbè Winkel-
mann ne fait pai grand cas des lumieres, & de la capacitò de fon Critique. Il lui repli-
che a fon tour plufieurs bévues, & des jugements tres-erronés ; mais c'efl a quoi ncus ne
crojons noits devoir arreter. Preilò Giudici di tal forte io vorrei che fi promovete la queftione,
chi di due deva condannar/i, fé Winkelmann , che ha vituperata la prima Opera prima d'a-
verla veduta, o io che ho obbedito al precetto dell'Eccle/ìafiico (cap. 41. verf. 15.) Abbi
cura del buon nome. Certamente queiii Giudici diranno con Tacito ( Anna!, lib. 13.
cap. 20. ) che a eia fimo deve concederfi la difefa. Quelli pronuncieranno colle parole di
Laerzio : l'ingiuria fatta ad altrui ridonda in infamia di chi la fa , e con quelle d' Ari-
notele (lib. 1. Ethi'c cap. 5. pag. 86.) Quando fifiaoffefo alcuno per volontà, allora! uomo
èingiufto, e maligno. Certamente Winkelmann, che riprendeva quelle cofe le quali ancora
non aveva veduto, e criticava le'ragioni che non aveva intefe, farebbe graviffimamente
riprefo da Cicerone, e pollo nel numero di coloro, dei quali così ferine ( Voi. 2, Lucali,
cap. 3. pag. io.) Ma non fo perchè la maggior parte vogliono più tofio errare, e difen-
dere a tutto co fio quel fenìimento che hanno molto amato, che ricercare fenza oft in azione
quello che con maggior coftanza fi affermi. Et cap. 8. pag. 20. Che direm poi, che fé
quefie cofe fon vere, fi toglie ogni ragione, quafe una certa face, e lume della vita, cou-
tuttociò perfevererete in quefta maliziai L'eccellenti/rimo Oratore non foìo mi ailol-
verebbe, ma di più m'inculcherebbe i precetti dati nel lib. 3. degli Offici!. Chi non fi
difende , ne fi oppone alla ingiuria fé può, incorre nel vizio, come fé abbandoni i Genitori,
0 gli amici, 0 la patria.

Finalmente in queflo luogo paleferò con fincerità un fofpetto che mi nafee nell'ani-
mo : cioè che l'Autore dell'articolo di Bouillon qualunque /ìa, giacché baftantemente è
dimofirato non efifere fiato RouiTeau, non folo ha letto con gran trafeuratezza la mia Dif-
frazione, ma appena ha veduto i libri di Winkelmann che tanto loda. Non pollo an-
cora parlare lotto /ilenzio che nelle cofe appartenenti alla feienza Antiquaria, ed alle Belle
Arti egli non aveva punto di buon gufto: ciò quanto a me dimofira la maniera /leda
che egli tiene fcrivendo di quefie cofe; che fé alcuno penfa di lui altrimenti conviene
che allora conferii efier molto più degno di riprensione: Poiché, per fervirmi di altre pa-
role di Cicerone (lib. 2. Tufcul. cap. 4.) come fé taluno profetando la Grammatica parli
barbaramente, 0 fé canti fuor di tuono chi vuol ejfer (limato Mufico, è pia biafìmevole
per queflo, che pecca in quella ifteffa cofa di cui profeffa la faenza, così renderebbe/i più
ridicolo chi dicene di coltivar le belle Arti, e la Scienza dell'Antichità, ed infieme pro-
ferirle tanti fpropo/iti intorno all'i/leffe arti, ed all' i/teilà Scienza.

Mi dica cofiui che mi ha tanto indegnamente cenfurato, fé io ho rilevato giu-
ftamente gli errori di Winkelmann, fé ho alterato le fue parole , o cofa ha da rifpondere

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