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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 85
XIV.
GERMANICO ED AGRIPPINA
OPERA D' ALFEO, ED ARETONE,
Scolpirà in Onice.
DELL' ABBAZIA DI S. GERMANO DI PRES.
GErmanico meritava di nafcere in un fecolo più felice : fu certamente 1' ornamento principale
de fuoi tempi, e il reftitutore dell' antica perduta gloria del Romano valore. Fu figlio
d'Antonia minore, e di Drufo fratello di Tiberio Imperatore, e nipote d'Augufto, adottato
da Tiberio , ed ancor giovinetto fi fegnalò per li fuoi lodevoliffimi coftumi e per la f uà virtù
militare, ed effendo Prefetto nella guerra contro i popoli della Dalmazia diede illuftri prove di
coraggio (i). Dipoi effendo mandato da Augufto a reprimere i Germani, già vinti dal fuo Zio
Tiberio , fuperò colle fue imprefe 1' efpettativa, e di quelle nazioni confeguì in Roma un bellif-
fimo trionfo (2), Ma quanto più era il nome gloriofo di Germanico, tanto più era fofpetto, ed
odiofo a Tiberio fecondo il coftume dei Tiranni, i quali giudicano 1' altrui virtù effer loro di
difonore, e pericolo, Per la qual cofa fotto fpecie d' onorarlo lo rimoffe dalla Germania, e lo
mandò in Siria a comporre i tumulti dell'Afia, dove diede Germanico il Rè agli Armeni, riduffe
in Provincia la Cappadocia, e confermò l'alleanza con i Parti. Dipoi percorfe l'Afia, e ritor-
nando in Antiochia, travagliato per molto tempo da un incognita malattìa, per gl'inganni di
Tiberio, come fu fama, e per opera di Pifone morì (3) in età di trentaquattro anni, e fu con
incredibile cordoglio ed affetto compianto (4) come un Principe ornato di gran virtù (5).
(1) Velleio Patere, lib. 2. pag. 303. & Dione Ca.IT. lib. 57.
Fu inalzato al Confolato da Augufto : vedi Dione Caflio lib.56.
pag. (J73. ; dipoi dì nuovo creato Confole come lo dimoftra
xm infigne ifcrizione di Firenze nel Palazzo Ridolfi fpiegata
con fomma erudizione dal Dottor Gori nel libro dell'Ifcri-
zioni Etrufche voi. 1. pag. 316. TI ' CAIìS ■ TERT '
GERMANICO • CAESARE- ITER • COS &c.
(2) In quefto trionfo furono condotti molti illuftri prin-
cipi , e principefle prigionieri, che fono mentovati da Stra-
bone lib. 7. e da Tacito lib. 2. Annali cap. 41. Dal numero,
e dalla dignità di quelli prigionieri fi può comprendere
1' importante, e grande vittoria. Sopra di ciò può vederfi
Tacito nel luogo citato , e principalmente Svetonio in Calig.
cap. 4. E non folamente l'Iftorie , ma le Medaglie iftelfe
celebrano il trionfo di quefto Eroe . Vedi Mezzabarba Rom.
Jmp. Numifm. pag. 73. Signis Receptis Devitfis Germams,
e ancora un epigramma Greco di Baffo in lode di Germanico
nell'Antologìa lib. 1. cap. %. pag. 497.
(3) Fu opinione come dice Svetonio in Cai. cap. 2. che
per inganno di Tiberio , e per opera di Pifone moriffe . Dio-
ne lib. 57, efclude Tiberio, dicendo, che perì per l'infidie
di Pifone, e Plancina : ma nonoftante la fua morte fu
graditiffima a Tiberio, e a Livia, e fenfibiliffima a tutti
gli altri. Ev cofa maravigliofa certamente quanto foffe gè- Sig. Oudinet nel luogo citato che auejìa gemma circa a 700.
neralmente amato, per effere in lui collocata la fiducia
della comune difefa . Svetonio narra nel cap. 6. della vita
di Caligola. : Che efiendo venute in Roma le nuove della fua
malattìa , flava tutta la Città mefta ed attonita attendendo i
fecondi avvijì, e fubito fui far della fera fifparfe voce da incerte
credenza ciò. che narra Svetonio nel cap. 5. di Calig. Che
Megi/ìano Rì dei Parti fi a fieli ne nella fua morte dall' eferci-
zio della caccia , e dalla cotiverfazione , che appreso ì Parti
è contrafegno d'un lutto uuìverfale •
(5) tv degno ancora dà fomma lode per gli fuoi ftudii,
imperocché al dir dell' ifteffo Svetonio in Cai. cap. 3. Ar-
ringò ancora nelle Caufe frettatiti ai trionfi, e tra le memorie
dei fuoi ftudii lafciò delle Commedie Greche , Ovidio pure che
gli dedicò i libri de Falli v. 3. e 21. attedia che ei fu ec-
cellente nell' arte oratoria , e poetica . Né tali cofe furono
per caufa d'adulazione avanzate, mentre fi leggono ancora
i Fenomeni d' Arato tradotti in verfi latini da Germanico ,
e alquanti Latini epigrammi (nell'appendice di Virgilio
pag 193. e feq. ) e Greci ancora nell'Antologia del Me-
gifero pag. 30. vedi ancora Plinio Iftorico lib. 8. cap. 42.
e Fabricio nella Biblioteca latina voi. 1. pag. 354. Neil'
Iftoria dell' Iscrizioni e Belle Lettere voi, 1. pag. 377. ec.
e nel 4. volume del Supplemento dell'Antichità fpiegate di
Montfaucon Tav. 59. fi ritrovano due rariilìme gemme , la
prima delle quali rapprefenta la Deificazione di Germanico
portato in Cielo da un Aquila : nella delira tiene un lituo
nella finiflra un cornucopia , e una Vittoria alata volando
per l'aria incorona quefto Eroe armato d'Egida. Dice il
il'
(tt
anni fu prejfo i Benedettini di S. Evre di Toul, e fecondo la
tradizione dell' Abùazzìa è , che fotto gì' Imperatori Greci fu
creduto quefto monumento rapprefentare un S. Gio. Evangeli/la
rapito da un aquila , e coronato da un' Angelo . E ' accaduto a
quefto monumento , come alla maggior parte di quelli della pro-
perfotit che egli era rìfanato, Da pertutto le genti corfero al fatta antichità , che i Cri/Haiti gli hanno per loro adottati.
Campidoglio con lumi, e vittime per faerificare , ed acciocché La Jecouda gemma ancora era pafiàta ne' fecali dell' ignoranza-
noti foffero ritardati i voti e le preghiere furono levate a forza per il trionfo dì Gìufeppe nell' Egitto ■ I tempi più illuminati
le porte del tempio . Fu fvegliato dal fonilo Tiberio dalle voci V hanno refa a Germanico e ad Agrippina che ivi fono rappre-
si quelli che fi rallegravano, e da pertutto andavano cantando. fintati fotto la figura dì Cerere , e di Trittolemo nel carro di
Salva e Roma, Salva la Patria, Salvo e Germanico. quefla Dea. In Parigi fi vede l'unica ed eccellente ftatua
(4) Quanto pianto eccitafi'e la morte di Germanico non di Germanico . Sono Tariffimi i fuoi bufti, uno dei quali
folamente in Roma, ma ancora appretto 1'eftere Nazioni confervafi nella preziofa raccolta del Mufeo Capitolina.
l'infegna Tacito lib. 2. Annal. cap, 72. Supera quafi ogni
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 85
XIV.
GERMANICO ED AGRIPPINA
OPERA D' ALFEO, ED ARETONE,
Scolpirà in Onice.
DELL' ABBAZIA DI S. GERMANO DI PRES.
GErmanico meritava di nafcere in un fecolo più felice : fu certamente 1' ornamento principale
de fuoi tempi, e il reftitutore dell' antica perduta gloria del Romano valore. Fu figlio
d'Antonia minore, e di Drufo fratello di Tiberio Imperatore, e nipote d'Augufto, adottato
da Tiberio , ed ancor giovinetto fi fegnalò per li fuoi lodevoliffimi coftumi e per la f uà virtù
militare, ed effendo Prefetto nella guerra contro i popoli della Dalmazia diede illuftri prove di
coraggio (i). Dipoi effendo mandato da Augufto a reprimere i Germani, già vinti dal fuo Zio
Tiberio , fuperò colle fue imprefe 1' efpettativa, e di quelle nazioni confeguì in Roma un bellif-
fimo trionfo (2), Ma quanto più era il nome gloriofo di Germanico, tanto più era fofpetto, ed
odiofo a Tiberio fecondo il coftume dei Tiranni, i quali giudicano 1' altrui virtù effer loro di
difonore, e pericolo, Per la qual cofa fotto fpecie d' onorarlo lo rimoffe dalla Germania, e lo
mandò in Siria a comporre i tumulti dell'Afia, dove diede Germanico il Rè agli Armeni, riduffe
in Provincia la Cappadocia, e confermò l'alleanza con i Parti. Dipoi percorfe l'Afia, e ritor-
nando in Antiochia, travagliato per molto tempo da un incognita malattìa, per gl'inganni di
Tiberio, come fu fama, e per opera di Pifone morì (3) in età di trentaquattro anni, e fu con
incredibile cordoglio ed affetto compianto (4) come un Principe ornato di gran virtù (5).
(1) Velleio Patere, lib. 2. pag. 303. & Dione Ca.IT. lib. 57.
Fu inalzato al Confolato da Augufto : vedi Dione Caflio lib.56.
pag. (J73. ; dipoi dì nuovo creato Confole come lo dimoftra
xm infigne ifcrizione di Firenze nel Palazzo Ridolfi fpiegata
con fomma erudizione dal Dottor Gori nel libro dell'Ifcri-
zioni Etrufche voi. 1. pag. 316. TI ' CAIìS ■ TERT '
GERMANICO • CAESARE- ITER • COS &c.
(2) In quefto trionfo furono condotti molti illuftri prin-
cipi , e principefle prigionieri, che fono mentovati da Stra-
bone lib. 7. e da Tacito lib. 2. Annali cap. 41. Dal numero,
e dalla dignità di quelli prigionieri fi può comprendere
1' importante, e grande vittoria. Sopra di ciò può vederfi
Tacito nel luogo citato , e principalmente Svetonio in Calig.
cap. 4. E non folamente l'Iftorie , ma le Medaglie iftelfe
celebrano il trionfo di quefto Eroe . Vedi Mezzabarba Rom.
Jmp. Numifm. pag. 73. Signis Receptis Devitfis Germams,
e ancora un epigramma Greco di Baffo in lode di Germanico
nell'Antologìa lib. 1. cap. %. pag. 497.
(3) Fu opinione come dice Svetonio in Cai. cap. 2. che
per inganno di Tiberio , e per opera di Pifone moriffe . Dio-
ne lib. 57, efclude Tiberio, dicendo, che perì per l'infidie
di Pifone, e Plancina : ma nonoftante la fua morte fu
graditiffima a Tiberio, e a Livia, e fenfibiliffima a tutti
gli altri. Ev cofa maravigliofa certamente quanto foffe gè- Sig. Oudinet nel luogo citato che auejìa gemma circa a 700.
neralmente amato, per effere in lui collocata la fiducia
della comune difefa . Svetonio narra nel cap. 6. della vita
di Caligola. : Che efiendo venute in Roma le nuove della fua
malattìa , flava tutta la Città mefta ed attonita attendendo i
fecondi avvijì, e fubito fui far della fera fifparfe voce da incerte
credenza ciò. che narra Svetonio nel cap. 5. di Calig. Che
Megi/ìano Rì dei Parti fi a fieli ne nella fua morte dall' eferci-
zio della caccia , e dalla cotiverfazione , che appreso ì Parti
è contrafegno d'un lutto uuìverfale •
(5) tv degno ancora dà fomma lode per gli fuoi ftudii,
imperocché al dir dell' ifteffo Svetonio in Cai. cap. 3. Ar-
ringò ancora nelle Caufe frettatiti ai trionfi, e tra le memorie
dei fuoi ftudii lafciò delle Commedie Greche , Ovidio pure che
gli dedicò i libri de Falli v. 3. e 21. attedia che ei fu ec-
cellente nell' arte oratoria , e poetica . Né tali cofe furono
per caufa d'adulazione avanzate, mentre fi leggono ancora
i Fenomeni d' Arato tradotti in verfi latini da Germanico ,
e alquanti Latini epigrammi (nell'appendice di Virgilio
pag 193. e feq. ) e Greci ancora nell'Antologia del Me-
gifero pag. 30. vedi ancora Plinio Iftorico lib. 8. cap. 42.
e Fabricio nella Biblioteca latina voi. 1. pag. 354. Neil'
Iftoria dell' Iscrizioni e Belle Lettere voi, 1. pag. 377. ec.
e nel 4. volume del Supplemento dell'Antichità fpiegate di
Montfaucon Tav. 59. fi ritrovano due rariilìme gemme , la
prima delle quali rapprefenta la Deificazione di Germanico
portato in Cielo da un Aquila : nella delira tiene un lituo
nella finiflra un cornucopia , e una Vittoria alata volando
per l'aria incorona quefto Eroe armato d'Egida. Dice il
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anni fu prejfo i Benedettini di S. Evre di Toul, e fecondo la
tradizione dell' Abùazzìa è , che fotto gì' Imperatori Greci fu
creduto quefto monumento rapprefentare un S. Gio. Evangeli/la
rapito da un aquila , e coronato da un' Angelo . E ' accaduto a
quefto monumento , come alla maggior parte di quelli della pro-
perfotit che egli era rìfanato, Da pertutto le genti corfero al fatta antichità , che i Cri/Haiti gli hanno per loro adottati.
Campidoglio con lumi, e vittime per faerificare , ed acciocché La Jecouda gemma ancora era pafiàta ne' fecali dell' ignoranza-
noti foffero ritardati i voti e le preghiere furono levate a forza per il trionfo dì Gìufeppe nell' Egitto ■ I tempi più illuminati
le porte del tempio . Fu fvegliato dal fonilo Tiberio dalle voci V hanno refa a Germanico e ad Agrippina che ivi fono rappre-
si quelli che fi rallegravano, e da pertutto andavano cantando. fintati fotto la figura dì Cerere , e di Trittolemo nel carro di
Salva e Roma, Salva la Patria, Salvo e Germanico. quefla Dea. In Parigi fi vede l'unica ed eccellente ftatua
(4) Quanto pianto eccitafi'e la morte di Germanico non di Germanico . Sono Tariffimi i fuoi bufti, uno dei quali
folamente in Roma, ma ancora appretto 1'eftere Nazioni confervafi nella preziofa raccolta del Mufeo Capitolina.
l'infegna Tacito lib. 2. Annal. cap, 72. Supera quafi ogni