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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 2g5
In quello flato di cofe non pollo comprender Ja ragione, perchè in tutti gli antichi Monumenti
è antepofto Diomede ad Uliffe, quantunque appretto gli antichi Scrittori fia più illuftre Uliffe
che Diomede, come abbiamo da Omero e Virgilio, e dal reftante dei Greci, e Latini Autori.
Nella noftra gemma adunque fi vede Diomede con aria giovanile, il quale fiede fopra una
bafe quadrata, ornata di fedoni, tenendo nella mano delira il nudo ferro, nella finiftra coperta col
velo il Palladio, perchè era cofa facra,e contemplando il fuo furto. Dirimpetto vi è una colonnetta
fopra la quale vi è una piccola figura in piedi, che ha voltato le fpalle a Diomede, Aleffandro
Maffèi (17) cadde già in grandiffimo errore col giudicare effere incifo in quella gemma un
Sacerdote fanatico della Dea Bellona, e feguitò le fue pedate il Chiariffimo Montfaucon (18).
Il Chiarifiìmo Gori (19), ed infieme Manette (20) hanno con folide ragioni confutato le deboli
congetture dei mentovati Antiquari, ed hanno dileguato del tutto ogni dubbiezza, e Scuramente
ftabilito effere flato incifo in quella gemma Diomede, che rapifee dal fagro Tempio il Palladio,
e con le mani velate fura la facra immagine.
Tutti gli Antiquarii, i quali hanno pubblicato quelle gemme di Diomede, non parlano
niente di quella figura in piedi che ftà fopra quella colonnetta, la quale quali fempre fi vede
rapprefentata in quella imprefa di Diomede (21). Noi pertanto proponiamo le noflre deboliffime
congettura. Può effer verifimile che abbia voluto l'incifore efprimere in quella ftatuetta, che flà
fopra la colonna, o il Genio della Rocca, o uno degli Dei Penati, o finalmente qualche Eroe,
che per non vedere sì efecrando furto abbia altrove voltata la faccia.
UN
Francefe correflero quefto errore. Sbagliò ancora il Chiar.
Fabbretti ad attribuire quefta imprefa a Diomede fopra l'au-
torità di Euripide : poiché quefto Scrittore è di fentimento
differente, mentre dice nella Tragedia di Refo v. 49S.
Aiace, a mìo parer, nulla è inferiore
E il Figlimi di Tideo ; v' ha poi colui
Gran parlatore , e che fufurra ognora
UH fé , e t alma porta affai feroce ,
Ed egli fu cofflui, eh' un onta eflrema
A queflo funi recò s poiché nel Tempia
Di Palla gito, ed, involato il fagrt)
Simulacro di lei , fu deW Argivi
Navi il portò : ec. ec.
(17) Al. Maffei Gemm. fig. pag. 2. T. 78. ec.
(iti) Montf. Antiq. voi. 1. T. 67. pag. 125.
(19) Gori luog. cit. pag. 69.
(20) Manette T, 94.
(21) Manette nelluogo citato dice. La Colonne furmontée
d'une flatue, qui fé prefinte par le dot, ctoit fans dome ne-
cejfaìre pour determina- le fujet, car dans toutes les gravures .
qui en donnent la reprefentation, mente celles qui font composées
nutrement que celle-ci , cette colonne s'y tronve conjlaniment,
& totijoars dans la metile poftiou .