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Körte, Gustav [Hrsg.]; Brunn, Heinrich von [Hrsg.]; Körte, Gustav [Hrsg.]
I rilievi delle urne etrusche (Band 3) — Berlin, 1916

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https://doi.org/10.11588/diglit.4979#0014
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-( 9 )-

per poter ammettere che tutti provengano da una sola matrice; ve n' erano almeno
i due grandezze differenti: 1' una, normale, serviva per la stampa dei rilievi misuranti
da 32 a 35 cmi. ; 1' altra, più piccola, per quelli da 25 a 30 cmi. ,, Le differenze minori
esistenti fra gli esemplari del medesimo gruppo si spiegano dalla maggiore o minore
perfezione del getto, dai ritagli che non di rado furono necessari, e forse principal-
mente dallo svanimento irregolare che 1' argilla subisce a causa della cottura"
(voi. II p. 35 s ) Si noti che gli esempiari appartenenti al primo gruppo sono mólto
Pru numerosi che non quelli del secondo, e che, fra questi ultimi, gli esemplari lunghi
soli 25 o 26 cmi. sono rari.

Abbiamo fatto incidere un esemplare di lunghezza normale ben con-
servato :

"lj 6. Museo di Perugia; 1. 0,34; Dempster, Etr. reg. I, t. 54; Gori Mus.

Efr. I tab. CLVII, 1.2; Montfaucon, Ant. eocpl.V Suppl. pi. LVII 2; Maffei, Mus.

Veron. praef. p. XI, tav. Ili 7; Inghirami 31. E. ser. VI tav. L3, 2; Mus. Greg.

e • A I, 46, 3) ed, b i( 93) 3; ciarac, Musée de se. pi. 214 quater n. 255 bis

(Reinach, rép. d. la stati p. 104) ; Janssen, Etrur. Grafreliefs te Leyden t. Ili, 7

(a colori) ; Anc. marbles Brit. Mus.V pi. VI fig. 1 e 5; Berlin, Beschr. d. ant. Se.

P- 5io n. 1303; cf. inoltre: Dùtschke, Ant. Bildw.i. Oberitalienll n. 371 p. 460;

v n- 383, n. 388; Vn. 415; Berlin l.c. n. 1303—1305; Reisch presso Helbig, Fuhrer3

■ l635 —1637 (Mus. Kircheriano; soltanto i nn. 1635 e 1637 sono del tipo A, n. 1636

e ^PoB). Walters, Catal. ofthe Terracottas, Brit. Mus. D 792—794; cf. Bellucci,

guida alle coli, del Mus. etr.-rom. in Perugia (1910) p. 102 (le sei repliche ivi

notate sono del tipo A, 1' urna n. 158 (368) del tipo B).

11 protagonista è imberbe e nudo, all' infuori del leggero panno avvolto alla
1 a > aratro è fatto d' un sol pezzo di materia omogenea, che non può essere altro
e legno, senza un vomero di metallo, e mancante di stiva. Degli avversari suoi
no solo è barbato: quello caduto sul ginocchio sin.; egli solo è munito di lorica
oppia fila di pteryges, sotto i quali si distingue il lembo del chitone. L' altro, che
1 Vlene in aiuto, ha un elmo con criniera, scudoeparazonio, e veste la sola clamide,
a <luale un lembo si vede in alto, 1' altro, più lungo, sotto il braccio destro del
guerriero caduto. Il terzo guerriero sta dietro il protagonista, in atto di vibrargli
colpo di parazonio (non visibile) ; lo scudo, che copre tutta la parte superiore
suo corpo, lascia vedere un lembo del chitone. Oltre al chitone il guerriero in-
dossa la clamide.

Naturalmente la stampa dei singoli esemplari riusciva più o meno perfetta
condo T abilità dell' artefice e la freschezza della matrice; molte volte, se non
mPre, ai difetti del getto si suppliva con dei ritocchi a stecco. Tutt' i rilievi, poi,
no coperti d' un' ammannitura (engobe) bianca, sopra la quale s' applicavano

Urne

brusche IH,
 
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