Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (1.1855)

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inani il capo (1). Sappiamo pure dalla storia , come Tib.
Gracco allorché vide la sua vita in pericolo nel discorso
che faceva in favore alla plebe romana, alzò la mano sopra
della sua testa come per difenderla, e così mostrare il
pericolo che gli sovrastava.

Conchiudo adunque che la statuetta in discorso non può
esser altro che un dio della salute, ed allontanatoli delle
disgrazie e dei pericoli , appellato indicete , cioè patrio ,
tutelare (2). La sua forma, la foggia del vestito, e tutti
i caratteri annunziano d' appartenere a qualche colonia
primitiva orientale che siasi stabilita in Sardegna e che abbia
prestato un culto speciale a questa nativa divinità.

G. Spano

SCOPERTA D' UNA ANTICA CITTA

Nello scorso mese alcuni signori del villaggio di Nurri, ben
sapendo che nel territorio appellato Baraxi^ cammin facendo
verso Isili, si vedevano dei ruderi vetusti, e spesse volte si tro-
vava qualche oggetto antico, hanno voluto per divertimento
praticarvi degli scavi. Non fu infruttuosa la loro curiosità ,
perchè scuoprirono le rovine di una citta che giaceva co-
perta di roveti e di pruni , la quale aveva due ettari circa
di estensione (3).

(i) Per caput hoc furo per quod pater ante soìebat. Aeri, ix , 50o.

(i) Indigetes , così detti a inda (in) e cito (voco), perchè s'invocavano come
dei: oppure inde, e geno perchè si credevano nati in quel luogo dove si adoravano.

(5) Dai gran mucchi di pietre che si osservano nella periferia notata , sem-
bra che la Città fosse murata. Sporge da una parte un arco rovinato che i con-
iatimi appellano tuttora Sa porta de Baraxi. La città era collocala in una
bella pianura sebbene in sito alquanto innalzato segnatamente per le rovine che
vi si osservano da una parte."