Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (1.1855)

MMETTHO ARCHEOLOGICO SARDO

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N.° 10 Anno I. Ottobre 1S£k>

Continuazione dell' articolo precedente — Scarabei egizii in Sar-
degna — Ultime scoperte — Iscrizioni latine — Correzione.

CONTINUAZIONE DELL ARTICOLO PRECEDENTE

che gli antichi autori, e specialmente Cicerone, hanno
dato sempre alla Sardegna , non sembra che le fosse dato
primariamente per V intemperie che meno dominante sarà
stata in quell' epoca in cui tutta 1' Isola ora popolata , e
più di ogni altro le località insalubri che sono le più
fertili, ma forse perchè frequentemente, atteso il facile ap-
prodo a tante vicine e diverse nazioni per la sua posizione
nel mediterraneo, si sarà sviluppata in quei tempi qualche
qualità di peste (1).

Quella che viene ricordata con dati storici si è la peste
che si sviluppò nel 1348, la quale a migliaja mieteva le
vittime in tutta Pisola. Questa pestilenza è quella che
pure disertò Y Italia , e veniva minatamente descritta dal
Boccaccio, in cui tutto era terrore e confusione.

La seconda pestilenza che invase la Sardegna fu quella
del 1375, della quale fu vittima il celebre Mariano IV
d' Arborea.

(l) La notevole diminuzione che si ebbe della popolazione sarda nel tempo del
basso impero, mentre sotto gli Antonini ascendeva aduemillioni circa, sembra
di volersi ascrivere alle varie pesti da cui sarà stata infestata nel giro di quei
secoli. Nei mezzi tempi saranno stati prossima occasione i pellegrinaggi che i sardi
facevano ali1 Oriente in Gerusalem , oltre le guerre continue in cui i Sardi si
trovavano coi Saraceni.

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