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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: [Strade antiche della Sardegna], [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0021

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1/esistenza dell' antica città di Calmedia , sebbene si ab-
bia per tradizione ch'esistesse quivi o in vicinanza, pure
non è confermata da nessuno storico.

Carbia era la prima stazione che si trovava partendo da
Bosa, lasciando a Gurulis vetus (Padria) a destra. Questa
popolazione esisteva in vicinanza ad Alghero, e precisa^-
mente nel sito detto Santa Maria de Calvia, che j ha
conservato il nome, a più di osservarvisi ruderi di anti-
che abitazioni. Vicino aveva il Portus Njmphaeus (Porto
Conti). Seguitando la strada si lasciava la regione di Co-
ros a destra dove esistevano i Coracenses Populi, e dove si
osservano ancora i ruderi di antiche abitazioni presso
Santa Maria di Coros (1) , ed indi si arrivava alla sta-
zione o borgo di

Nura che dà oggi il nome alla vasta incontrada e re-
gione appellata La Narra. Dove poi esistesse l'antica po-
polazione, si crede nel sito appellato Barace, eh' era
anche una popolazione del medio evo e poi, secondo il Fara,
scomparsa , o meglio sprofondata dalle acque del lago vicino.

È vero però che all' estremità vi si osservano dei residui
di fabbriche romane , e secondo le distanze segnate dai
Geografi non poteva cadere in altro sito. A sinistra oc-
correva la Città di Tilium situata alla parte occidentale
tra Capo Negretto e la punta dell' Argentara (2), indi veniva

Turres, Turris Libyssonis, della cui ubicazione non ci resta
nessun dubbio nell'attuale Porto-Torres, o San Gavino.

L'antica città prendeva tutto lo spazio che s'interpone
dal porto sino al ponte, come vedremo nella descrizione
che a suo luogo daremo dettagliatamente.

(1) V. I nostri Sigilli del Medio Evo illustratiCagl. 18S2, pag. 13.

(2) Tilium o Tillium era città marittima. Il Cluverio V assegnava neir Ar-
gentara; ma V Angius più probabilmente la collocava a levante verso le saline
o la foce del fiume Santo dove il sito è adattato per una popolazione, e vi si
scuoprono pure avanzi di edifìzii romani. Il monte Argentara o Argenterà si crede
così detto dalla miniera di argento che vi era., c dove si vedono attualmente le
tiacce delle grandiose cave romaae.
 
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