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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: Stela fenicia di Tharros
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0038

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Tharros abbiamo potuto osservarne alcune consimili delle
quali ne riportiamo qui due che sono della stessa gran-
dezza deIJa prima , per averle credute le più interessanti.
La prima tiene due lettere fenicie in fronte, cioè un "
(chef) , ed un j (nitrì), le quali potrebbero significare o il
nome della sepolta |n (Chan, chanci (grazia), o sono le ini-
ziali di Annone o Hanno (Banno), nome proprio di uomo
(1). La seconda poi tiene scolpito in mezzo il disco solare
colla luna falcata. Altre finalmente ne abbiamo potuto os-
servare in forma di altari, di nilometro, e di pilastri,
tutte però terminanti in forma piramidale (2), allusione
al culto del sole, della luna, ed alla religione primitiva
egiziana, perchè egiziani di fatto furono tutti gli oggetti
che si estrassero da queste tombe che avevano innanzi al-
l' uscio queste simili stele (3).

Da tutto questo si rileva che gli abitanti di quella citta
erano un misto di popoli Egizii e Fenicii, e che la reli-
gione di ambi i popoli coli' andar del tempo si confuse, e
così alterata passò in altre famiglie sopraggiunte che fecero
connubio colle prime. Cosi questi simboli furono pure co-
muni ai Cartaginesi i quali vi saranno approdati in tempi
posteriori. La moneta di oro per esempio, trovata nello
scorso anno in una tomba, ed acquistata dall''Ab. Sciavo
(Bullet. an. L pag. 181), ne dk un manifesto indizio. I
simboli della primitiva religione che professarono i primi
abitanti furono adoperati dai popoli che si associarono a
quelli primi: sebbene questi secondi abbiano travisato le
idee vergini e primitive , e tante volte adoperati i simboli

(1) Anche questa iscrizione prababilmente sarà stata tinta in rosso., lo che non
fecimo attenzione quando la copiammo per essere slata piena di polvere.

(2) In questa forma acuminata esistono altre stele dell1 antica Numidia. TI
Cav. Della-Marmorei ne copiò due che sono riposte nell' atrio della Biblioteca
di Algeri. V. cit. Memoria, pag. 88.

(3) In molti amuleti estratti dalle tombe di Tharros si vedono scolpite lettere
fenicie a vece di segni geroglifici che sono i più frequenti, come vedremo altrove.
Cosi pure in alcuni degli scarabei è riportata qualche lettera fenicia.
 
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