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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Martini, Pietro: Iscrizione di Statilio
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0041

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ragione ; perocché le antiche gare di municipio tra le due
citta primarie dell'isola, fecero sì che per lunghi anni quei
cittadini, talvolta con mala fede , cercassero di accrescere
il loro martirologio.

Oggi però , a mio modo di vedere, svaniscono le dub-
biezze mercè dello stesso codice cartaceo con cui io dissipava
quelle che erano sorte suìV iscrizione di Aristonio. —

L' anonimo scrittore di quel codice, accennando alle
distruzioni recate alla città di Torres, uscì in questi lamenti:
Ube est ipsu tempia de ipsa Fortuna et ipsu templu de
Benus (Vertus) nominata de ipsos Architeptos? Ube est
ipsa Palatium magna de delicias de ipsa rege Herkule ,
et ipsu anphiteatru et capitolium et alteras magnijìcentiasì
Proh dolore ! Comodo restant ipsas petras , et paucas
domos, et paucas turres hi plus sunt speluncas in ipsos
montes. De tantos edificios solu restant ipsu ponte de
ipsos Romanos ki non poterunt strumare ipsos Saracenos ,
quando furunt respintos sos Saracenos usque ad mare . . .
Alla parola capitolium si trova apposta la nota seguente :
De his edificiis constat ex dwersis monumentis et specia-
liter ex una scripcione b. m. Statilionis, que una cum aliis
similibus sex inventa fuit a rusticis , de tempore guerre
Domine Elihenore Iudicisse Arboree, in qua f%t mentio eciam
de uno Capitolio, quod eciam memorat Iorgius de Laco.

Conosciamo dunque che ai tempi delle guerre di Eleonora
giudicessa di Arborea (negli ultimi lustri del secolo XIV).
di fatto fu discoperta un' iscrizione portante il nome di
Statilio : e che questa fosse la stessa pubblicata dal Della-
Marmora lo lasciano argomentare tanto il cenno fattovi
del Campidoglio di Torres, quanto le sigle b. m. (beatus
martyr) che alludono allo stesso senso dell'iscrizione sopra-
scritta. Vediamo altresì che l'esistenza del Campidoglio di
Torres fu riconosciuta non solo dall'anonimo scrittore del
secolo IX , ma anche dal dottissimo istoriografo del secolo
XIII, Giorgio di Lacono. Nè deve recar meraviglia che a
 
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