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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: Strade antiche della Sardegna, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0047

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Cav. Della-Mar mora vi si osservano alcune costruzioni
del medio evo, confermando quanto asserisce Procopioy vate
a dire che Giustiniano vi aveva fatto eseguire alcune for-
tificazioni appunto per difendere le pianure dalle invasioni
dei montanari. Era sede vescovile fin dal secolo V. perchè
nel 484 il vescovo Martiniano figurava tra i quattro Sardi
Prelati nel Concilio di Cartagine convocato dal re Vandalo
Unnerico. Ci riserviamo di parlare altrove di questa Città
interessante e celebrata per le sue acque termali (1), la
dì cui località è constatata anche dalle distanze segnate
dalle colonne milliari. Seguitando indi la strada arrivava
Ad Medias, stazione militare collocata verso il villaggio
di Abbasanta. Sebbene questo punto non sia la meta pre-
cisamente della strada romana che da Karales conduceva a
Turres, pure si crede che sia stata così appellata non perchè
veniva alla metà della strada in generale, ma alla metà
tra Macopsissa e Forum Trajani, oppure più probabilmente
perchè esisteva in mezzo a due ponti dei due rigagnoli (ad
medias acquas) che scendevano da sinistra dei Montes
Menomeni, e che confluivano nel Tirso.

Macopsisa era 1 altra stazione che occorreva salendo per
attraversare i Menomeni ed il piano più culminante della
Sardegna. L'attuale villaggio di Macomer non lascia du-
bitare delia esistenza della antica popolazione in questo
punto, oltre le pietre milliari che tuttora si vedono nel--
T atrio della Chiesa parrocchiale, e che sebbene siano state
trasportate d' altrove, nulla di meno segnano la vera di-
stanza da Turribus a questo sito. Seguitando la pianura
culminante si arrivava a

Molaria , l'attuai villagio di Mularza così detta perchè
vi era la cava delle pietre di mole. La strada nuova seguita

(l) Ac^uae Hypsilanae _, che sono bagni Fordangianus: di cui esistono ancora i
ruderi romani. L' Angius probabilmente crede d' esser stale prima dette Lesi-
ternati e al nome antico di Acquae Lesìtanae sia poi subentrato V altro al
tempo di Traiano.
 
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