Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

DOI Artikel:
Martini, Pietro: Nora, S. Ignazio Martire
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0072

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
70

dai legati di Liutprando re dei Longobardi, che delle cru-
deltà e devastazioni di edificj civili e religiosi esercitate da
quei barbari nelle città di Cagliari e di Nora. Quivi,accennan-
dosi alle rovine di Nura, ossia Nora, si fa in primo luogo
memoria dell' abbrucciamento del tempio colà dedicato a
S. Elisio Martire, indi si dice -— incendunt (intendi i
Saraceni) aedeftcia alia et ecclesias et devetiosum antiqum
oratoreum de Sancto Ignatio martjre qui factus est epìscopus
in Antiochia prò sua fama et mereto quod C'wes Nura-
nienses de veneratione conserbaverant de seclis.

Poteva questo documento (tuttora inedito) prestare un
forte puntello all'opinione che quel santo fosse in verità
nativo di Nora. Se non che dato era d'opporre, che una
chiesa a lui intitolata nella città di Nora non presentava
un argomento incontestabile che fosse nato colà stesso. Però
il primo dei due codici cartacei è venuto a togliere tutte
le dubbietà.

Come in esso vedesi, lo scrittore della relazione delle città
distrutte o grandemente danneggiate dai Saraceni nei
secoli VII! e Villi, passò in rassegna gli uomini insigni
che avevano illustrato la città di Nora, e fra questi annoverò
S. Ignazio, cosi scrivendo: et in tempus de Domina
Nostra lesa Christu furit m Nora unu nomine Santa ki
habit nomea Inatiu, ki depost furit nominata prò sua
magna doctrina et bonitate ds opera episcopu de Antiochia,
Locchè voltato in lingua italiana dalla sardesca equivale
alle seguenti parole: E nel tempo di nostro Signore Gesù
Cristo fu in Nora un uomo Santo che ebbe il nome d I
gnazio, che dopo fu nominato t per la sua grande dot-
trina e bontà d' opere, vescovo d'Antiochia.

Dopo questo irrefragabile monumento sembrami che
non si possa più oltre contendere alla Sardegna la gloria
di aver dato i natali a S. Ignazio Martire, e che quindi
si abbia a conchiudere che TAbulfaragio, quando lo dichiarò
Nuraniensis^ intendesse parlare di Nora, città della Sardegna.

s
 
Annotationen